Pedagogia della disabilità Briganti

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Pedagogia della disabilità Briganti

Forum didattico del corso di Pedagogia della disabilità, Corso di Laurea in Scienze dell’Educazione, Suor Orsola Benincasa di Napoli, organizzato da Floriana Briganti


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    Messaggio  Roberta Sanna Ven Apr 24, 2009 7:07 pm

    Ho pensato e ripensato a quale potesse essere l’argomento da poter condividere con gli altri e poi mi è venuto in mente di un film/documentario che ho visto tempo fa intitolato “CIMAP!Cento italiani matti a Pechino” che nel 2008 ha partecipato alla festa del cinema di Locarno.
    Premetto che per scrivere questo intervento mi sono servita anche di una recensione del film che ho trovato su internet anche se sapevo parecchie cose visto che molti dei protagonisti sono del centro di igiene mentale di Secondigliano presso il quale sono andata alcune volte con mio padre a fare volontariato.
    Questo documentario dal titolo autoironico è stato girato da Giovanni Piperno e riguarda il viaggio di 77 malati mentali accompagnati da familiari, volontari e psichiatri che, viaggiando su un treno da Venezia a Pechino, imparano a vivere insieme, ad adeguarsi, a sopportarsi, ma anche ad aiutarsi e a volersi bene, trovando nello spazio circoscritto di questo particolare mezzo di trasporto, spesso accogliente, spesso claustrofobico, un luogo in cui condividere le loro esperienze di genitori, di malati e di terapeuti.
    Questo era l’intento che si erano prefissate delle associazione tra cui il movimento “Le parole ritrovate”(che l’estate scorsa ha organizzato nella villa Comunale di Secondigliano un concerto dove i cantanti erano gli stessi malati mentali). Poi grazie alla magia delle telecamera e delle anime incontrate durante le due settimane di riprese, questo documentario è diventato molto altro.
    In 12.000 chilometri percorsi in 20 giorni l’occhio della telecamera non è rimasto fisso sulla totalità di questa realtà di uomini e di donne che si adattano gli uni ai ritmi degli altri, ma ha “stretto” sull’esistenza soprattutto di 4 malati: Andrea spesso esilarante durante le sue cronache telefoniche per la radio italiana e dotato di una sensibilità spesso disarmante, Vincenzo che da schivo, con molta fatica si concede al regista come non era mai riuscito a fare neppure con il suo terapeuta, regalandoci grandi verità con semplicità e a volte inconsapevole crudeltà. E poi Natasha e Jacopo.
    “Volevamo far capire che il mondo della follia o meglio della diversità è un mondo denso di ricchezza e di positività - dichiara il regista al termine della prima proiezione pubblica - Stimola l’idea che il mondo della sofferenza sia pervaso di sofferenza ma anche da momenti surreali e umoristici”.
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    Messaggio  VERONIKA PETRONE Sab Apr 25, 2009 1:00 am

    Anche se negli ultimi tempi sono stata meno presente. Sad ..volevo anch'io sostenere tutti coloro che hanno espresso opinioni positive su questo FORUM... Laughing Very Happy
    credo sia stata una INTERESSANTE E NUOVA esperienza poter condividere i miei pensieri,perplessità e cuiosità con voi nonostante fossimo lontane dall'aula e dalla sede..insomma per me è stato un vero e proprio punto di ritrovo sia con me stessa...che con tutte/i voi...sembrerà forse banale..ma credo che grazie ad agnuna di voi...i video,i testi,i libri proposti study ..mi sento un pò cresciuta...DIVERSA...MIGLIORE! sunny
    tante volte in aula...può capitare che ci si senta un pò in imbarazzo nel parlare...quindi quale migliore soluzione???un forum tutto nostro...un piccolo mondo dove poter scrivere,condividere,pensare liberamente...

    Un mondo nostro ma di e per tutti,dove abbiam parlato di noi e di chi ci circonda ma anche di chi soffre Sad ed è lontano dalla nostra realtà No .
    Un forum interessante,stimolante,E innovativo rispetto ai corsi classici...

    UN GRAZIE PARTICOLARE ALLA PROF CHE HA RESO POSSIBILE IL FORUM ...GUIDANDOCI...E A TUTTE VOI PER I COMMENTI CONDIVISI!
    Smile VERONIKA Razz
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    Messaggio  dalila de cicco Sab Apr 25, 2009 7:36 pm

    La scelta di un’automobile per un disabile è difficile non solo a causa della mobilità ridotta ma perchè i fornitori di automobili progettano raramente automobili apposite per loro. Di solito le macchine di serie vengono adatatte per i disabili non vengono concepite, pensate e infine realizzate per loro.
    Non è così per il Kenguru, macchina per disabili ungherese, che è stato progettato per agevolare la salita di una persona con la propria sedia a rotelle; l’auto è quindi sprovvista di sedili propri. La persona non deve nemmeno alzarsi per salire e una volta a bordo il veicolo fissa saldamente la sedia a bordo. Il veicolo viene comandato da un pratico joystick. Particolarmente curato pure l’aspetto e lo stile del Kenguru!

    Dalla fonte dell’articolo si legge che il prezzo dovrebbe aggirarsi sui 12.500$.

    Per vederla cliccate qui.. www.sdamy.com/.../kengaru-macchina-disabili.jpg...purtroppo non so inserire le immagini!!!!
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    Resoconti personali del forum - lezione 8 aprile (facoltativo) + messaggio della prof - Pagina 3 Empty A Maria Cristina

    Messaggio  nunziagiglio Dom Apr 26, 2009 11:15 am

    Ciao Maria Cristina anche io ho letto il tuo intervento e nel dirti la mia sono molto d'accordo con Sara.
    Alla base c'è una non accettazione da parte dei genitori, che, secondo me si accrgono che il bambino non sta bene ma non intendono accettarlo.Non credono che sia possibile che il loro bambino debba affrontare delle problematiche come quelle che la disabilità può portare, non ritengono sia opportuno che il loro bambino debba rapportarsi con un'insegnante di sostegno, la cui figura viene vista con negatività. Molto spesso credo che il motivo sia da riferire agli stessi genitori che hanno paura e non credono di essere in grado di affrontare la vita con un bambino disabile.
    Secondo me come tutte le cose anche la scoperta che il proprio figlio abbia una disabilità crea una sensazione di smarrimento , poi piano piano la situazione viene affrontata e diventa del tutto naturale, l'amore che si può avere per il proprio bambino va al di là di tutto e per ogni genitore il proprio figlio è soltanto il figlio .
    Purtroppo però possiamo dire che alla base c'è anche l'ignoranza(anche se è brutto dirlo), ma soprattutto al sud le figure come l'educatore , l'insegnante di sostegno , lo psicologno , l'assistente sociale non vengono giustamente considerate .
    Vengono viste come nemici , qualcuno che vuole saperne più di te ,qualcuno che vuole dirti che sei "pazzo" o qualcuno che vuole "rubarti" tuo figlio.
    Nonostante i passi avanti compiuti da questa scienze , l'attenzione rivolta all'infanzia , la rivalutazione della formazione degli adulti; nonostante la rivisitazione dei concetti come disabile, handicap , la società fa ancora fatica ad accettare.
    L'essere umano fa ancora fatica a chiedere aiuto , a capire che è fatto per relazionarsi con gli altri .domina la paura del sentirsi inferiore.
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    Messaggio  Fiorenza Felaco Dom Apr 26, 2009 12:27 pm

    Io purtroppo non ho avuto la possibilità di vivere in prima persona un'esperienza insieme ad un disabile, ma il corso e questo forum mi permettono ugualmente di vivere da vicino la disabilita.
    Volevo proporvi un articolo che qualche giorno fà mia mamma mi ha fatto notare sul giornale di Napoli, Il Mattino; è un articolo molto interessante riguardante un'istituto per ciechi situato in Via Santa Teresa degli Scalzi, Napoli. L'articolo ci informa che questo istituto verrà quasi sicuramente chiuso perchè i contratti degli operatori che lavorano al suo interno, scadono questo 30 aprile. Tutti i convittori non vedenti si sono ribellati organizzando cortei, uno di loro ha iniziato anche lo sciopero della fame; tutti loro si sono mossi contro la Regione incolpandola di una cattiva amministrazione.
    Vi riporto quì l'articolo per far capire nei dettagli cosa è successo

    I ciechi contro la Regione «Ci ha tolto la dignità»

    22/04/2009
    C’è aria di rivolta all’istituto per ciechi Paolo Colosimo. Come accadde nel ’96 quando i convittori (tutti non vedenti), per avere qualche progresso nella vita comune si asserragliarono al suo interno per quindici lunghi giorni. Stamattina, invece, da Santa Teresa degli Scalzi andranno in corteo sino a palazzo Santa Lucia
    (e domani sino al Centro direzionale) mentre uno di loro, Paolo Avagnano, ha già iniziato lo sciopero della fame. Perché stavolta a rischio è la stessa sopravvivenza dell’istituto: perché i contratti di tutti i 40 operatori scadono improrogabilmente il 30 aprile. Un paradosso per un istituto che, grazie al lascito testamentario del barone Quintieri (terreni, tenute per svariati ettari, un castello medievale nel Lazio e quasi 80 appartamenti tra Roma e il Napoletano amministrati dalla Regione, dopo la legge dello scioglimento degli enti, attraverso la Sauie), dovrebbe invece vivere nell’agiatezza. «Sperperano i nostri soldi in maniera indegna - accusa Luciano Cristian Bernardini in rappresentanza dei 54 ospiti dell’istituto - e corriamo il rischio che dal prossimo primo maggio non ci sarà più nessuno ad assistere i 32 convittori e 22 semiconvittori». Tutti non vedenti, è bene chiarirlo, ancora una volta. E, ancora, in mezzo ci sono alcuni lavori di cui necessita l’istituto. «Domenica il nuovo assessore Oberdan Forlenza mi ha promesso che i ragazzi non dovranno lasciare la struttura durante i lavori di ristrutturazione ma è necessario vigilare perché i tecnici di Santa Lucia vorrebbero il contrario ed il rischio è un trasferimento al Martuscelli», continua Bernardini, che qui ha studiato e ora ha un lavoro e una famiglia a Roma. Di certo i lavori sono necessari perché è quanto mai paradossale che un edificio per non vedenti sia un labirinto di barriere architettoniche e registri la mancanza totale di percorsi sensoriali per far orientare chi non possiede la vista. «L’importante è che non si chiuda nemmeno per un giorno, altrimenti molti convittori provenienti da altre regioni non saprebbero dove andare», spiega Bernardini prima di tornare sempre al punto centrale della vicenda: l’eredità Quintieri.
    «La Regione dice di spendere 1 milione e 600mila euro l’anno ma noi in merito non abbiamo mai avuto chiarimenti e non siamo mai venuti a conoscenza di alcun atto nonostante faccia parte della commissione istituita in tal senso tre anni fa» aggiunge. Poi attacca di nuovo:
    «La natura ci ha privato della vista, la Regione della dignità e dei nostri diritti. Per il nostro sostentamento ci sono beni per oltre 500 milioni di euro ma sono mal gestiti». Eppure per anni e anni le offerte sono bastate eccome per far navigare in placide acque quest’istituto. Un elenco di benefattori che comprende, tra gli anni ’30 e i ’70, ministri, industriali, conti e regine. Compresa Patty Pravo (nel ’76, è inciso sulla lapide all’ingresso). Ma nessuno di questi poteva immaginare che poi sarebbe subentrata la Regione.



    Ho voluto mettere in evidenza nell'articolo una frase che secondo me è un'affermazione molto forte che ci fà capire la rabbia e la delusine di tutte queste persone non vedenti contro un ente amministrativo, la Regione, che non sà svolgere il suo lavoro e rischia di distruggere un punto di riferimento per tutti coloro che non posseggono la vista.
    Fiorenza Felaco
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    Messaggio  elisabetta iervolino Dom Apr 26, 2009 7:14 pm

    Simona Atzori nata a Milano, il 18 giugno 1974 è una ballerina e pittrice italiana.

    Nata senza braccia ha intrapreso sin da giovane l'attività di pittrice e di ballerina classica.

    Dal 1983 fa parte del VDMFK , "Associazione internazionale degli Artisti che Dipingono con la Bocca o con il Piede".

    Nel 2001 si è laureata in "arti visuali" alla University of Western Ontario.

    Nel 2006 ha danzato alla cerimonia di apertura delle paralimpiadi 2006 di Torino.

    Del 2007 è lo spettacolo Mamma dice..., balletto per soli, coro e orchestra del compositore Antonio Cericola interpretato da Simona Atzori e da Gjergj Bodari, con la compagnia Pescara Dance Festival e l'interpretazione di Enrico Beruschi.

    Nel 2008 è stata ospite alla festa diocesana dell' azione cattolica di Vicenza il 22 novembre scorso a Bassano del Grappa il tema della festa era: una mano da Dio "e tu, a chi ti affidi ?"

    A Simona Atzori è intitolato il premio d'arte omonimo.

    Quando ci lamentiamo di quello che la vita ci ha dato, donato, dovremmo guardare un balletto di Simona Atzori.
    Niente di triste devo dire, ma non perchè non sia triste il problema di questa donna, senza braccia e quindi senza mani, ma solo perchè ciò che ci trasmette non è tristezza ma: voglia di vivere, positività, allegria.......
    Kant diceva che bisogna pensare con il pessimismo della ragione ma agire con l’ottimismo della buona volontà, ossia, rendersi conto di quali siano gli ostacoli, ma superarli con la voglia di fare. Lei forse lo sa.
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    Messaggio  carmela costantino Lun Apr 27, 2009 10:24 pm

    annalisa veneruso
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    Messaggio  annalisa veneruso Mar Apr 28, 2009 2:19 pm

    BUONGIORNO A TUTTE!!!purtroppo ho dei problemi con internet e non riesco a connettermi da casa...adesso sono nell'aula multimediale apposta perchè ho "trascurato" un pò questo forum!!!
    Volevo ringraziare la prof.che ha creato questo forum, perchè ognuno di noi riesce a esprimere liberamente tutto ciò che pensa su diversi argomenti davvero INTERESSANTI E MOLTO VICINI A Noi..grazie a questo corso, ai video visti in aula..articoli di giornale ..espERIENZE CONDIVISE..sono riuscita a vivere ancora più da vicino la disabilità..a non fermarmi alle apparenze ,andare oltre ai "limiti" che pensiamo di avere o che anche con un giudizio diamo agli altri!!!grazie davvero!!!
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    Messaggio  simona.asciolla Mer Apr 29, 2009 2:03 pm

    Questo è il libro che citò una ragazza quando parlammo di Pistorius, ricordate?
    L’ho comprato e vi assicuro che è fantastico… ed ecco che voglio condividerlo con voi!!! Very Happy
    La storia di Oscar viene definita come una “favola moderna con un tocco di tecnologia in quelle gambe artificiali, ma anche come una favola eterna perché al centro c’è l’uomo con le sue risorse infinite”.
    E’ un libro molto interessante non solo perché racconta la sua storia e da delucidazioni sulla sua vicenda sportiva e sulla decisione di partecipazione o meno alle Olimpiadi (cosa di cui abbiamo tanto discusso) , ma soprattutto perché dà grandi lezioni di vita.
    Sono tre gli aspetti fondamentali:
    1. l’educazione della madre
    2. il luogo in cui vive e la mentalità
    3. lo sport

    PRIMO PUNTO:
    La mamma ha rappresentato per Oscar un tassello importante della sua vita. E’ grazie a lei, ai suoi atteggiamenti, ai suoi insegnamenti e ai suoi modi di fare che lui oggi è quello che è.
    Dalla descrizione della madre si evince una mamma modello, una mamma come tutte dovrebbero essere, una mamma che gli è stata sempre vicina nel bene e nel male, in situazioni piacevoli e spiacevoli ,una mamma che nonostante le 1000 preoccupazioni aveva sempre il sorriso sulle labbra che trasmetteva tanta positività,una mamma che gli ha insegnato il senso dell’umorismo che doveva portare a vivere con ironia le proprie diversità sunny . Una mamma che ha riservato a Oscar lo stesso trattamento degli altri suoi fratelli , senza distinzioni o privilegi( le regole erano uguali per tutti). Gli sono state insegnate anche tecniche per difendersi da bambini che lo prendevano in giro, gli è stato suggerito come rispondere alle persone curiose, che chiedevano delle sue gambe. La mamma lo invitava a essere aperto alla questione. Così quando i bambini gli chiedevano delle sue gambe, lui raccontava che erano speciali e che se i loro genitori riuscivano a mettere dei soldini da parte potevano regalarle anche a loro,oppure ad altri diceva invece che uno squalo gli aveva mangiato i piedi… Come sappiamo ai bambini piace molto stare al centro dell’attenzione,soprattutto da piccoli in quanto egocentrici e il fatto che tutti erano incuriositi dalle sue storie fantastiche sulla situazione dei suoi piedi lo portava a vivere con simpatia la situazione stessa. tongue
    La mamma gli ha insegnato a vedere anche il positivo delle cose ed ecco una frase di Oscar di quando era piccolo: “ Posso mettere le protesi 100 volte di seguito e fanno sempre odore di nuovo, in fondo non avere i piedi può dare anche qualche vantaggio, non hanno un cattivo odore”. jocolor
    Altro racconto: “Stavo in spiaggia, incontro dei bambini che mi hanno chiesto come mai lasciavo dei buchi sulla sabbia anziché impronte di piedi. E io: perché le mie sono così, e hanno provato a correre dietro di me sui talloni. Quel giorno mi è sempre rimasto in mente: non ero ancora consapevole, ma è stato in momenti come quelli che ho capito che la gente ti vede esattamente come tu vedi te stesso”
    SECONDO PUNTO:
    Oscar Pistorius è stato iscritto in una scuola normale, non per disabili. Il primo giorno di scuola conobbe Cris quello che sarebbe diventato il suo migliore amico. Lui gli chiese cosa gli fosse successo e Oscar gli spiegò la situazione. Cris,preoccupato per lui, gli propose di aiutarlo nel portare la cartella,temendo che non fosse in grado di portarla da solo. Oscar acconsentì, sfruttando l’occasione per non stancarsi, finchè un giorno venne visto correre perchè in ritardo e Cris gliela fece pagare, facendolo diventare bersaglio di scherzi ai quali parteciparono tutti i suoi amici. Quello che più lo colpì fu l'essere trattato esattamente come gli altri, nessuno lo considerava diverso.
    TERZO PUNTO: Basketball
    Per quanto riguarda lo sport, viene fatta una carrellata degli sport che Pistorius ha fatto ( e ne sono molti perché la madre voleva che si cimentasse in discipline diverse per vedere dove avesse maggior talento). Praticò rugby, atletica per passare poi alla corsa, sport che non gli piaceva molto inizialmente, ma al quale si avvicinò perché il suo allenatore si accorse che aveva buone capacità. Il suo sogno era comunque quello di diventare un bravo giocatore di rugby, ma alla fine su suggerimento dell’allenatore, si dette alla corsa. Vengono date spiegazioni su cosa dovesse fare per correre al meglio e sulla giusta alimentazione, e quindi indirettamente anche suggerimenti per gli appassionati. Vengono nominate le vare gare fatte, le posizioni ottenute. Si parla poi dello Iaff che ha voluto verificare se le protesi di Pistorius costituissero un vantaggio tecnico. A dicembre 2007 i risultati dei test hanno dimostrato un vantaggio per quanto riguarda l’energia restituita dalla lamina, cioè la parte terminale delle protesi. Avevano stabilito che, rispetto a quanto avviene per l’articolazione della caviglia umana, nella condizione di velocità massima proprio dello sprint, in sostanza Oscar riceveva un vantaggio non regolamentare rispetto agli altri atleti. Ovvero riusciva a correre alla stessa velocità dei normodotati consumando il 25 per cento di energie in meno.
    Altri professori tra cui Robert volevano fare verifiche più approfondite per verificare in toto gli aspetti negativi e positivi delle differenze tra atleti normodotati, per avere un quadro completo che prendesse in considerazione il movimento di tutto il corpo. Vennero fatti nuovi test: accelerazione, massimo consumo di ossigeno in pista a velocità differenti, oltre approfonditi studi sul comportamento delle protesi durante la corsa. La battaglia fu vinta…il tribunale escludeva che si potesse dimostrare un vantaggio a suo favore sugli atleti normodotati, perché da quanto era emerso dal processo non risultava che i vantaggi COMPENSASSERO gli enormi svantaggi che lui aveva nell’utilizzare le protesi.
    Sulla base di questa sua esperienza Pistorius vuole fondare un’organizzazione non governativa per raccogliere fondi da impiegare nell’acquisto di protesi per amputati. Vuole riuscire a progettare un piede artificiale a basso costo così che possa esser accessibile a tutti.
    Oscar ha anche partecipato ad associazioni di beneficenza in Africa e ora vuole fondarne una tutta sua. Il suo obiettivo è attrezzare un camion con un laboratorio interno, in modo da non avere una sede fissa, ma andare in giro da un villaggio all’altro costruendo le protesi
    . cheers


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    Messaggio  LenaPalma Gio Apr 30, 2009 5:05 pm

    ho aspettato tanto prima di scrivere la mia esperienza su questo forum, perchè non mi andava di condividere ciò che mi è successo con tutti, avevo paura degli sguardi degli altri.. poi ho capito che potevo essere un esempio.. e che non devo sentirmi così. Io l'estate scorsa ho avuto un incidente con i fuochi d'artificio.. e x 5 mesi sono stata su una sedia a rotelle, poi 3 mesi con le stampelle e poi finalmente sono tornata quella di sempre.. ho rifatto il mio primo passo. Quando ero sulla sedia a rotelle o con le stampelle io mi sentivo strana, diversa, ma non ero io a volermi sentire così, erano gli altri a farmi sentire così, mi guardavano con occhi diversi, come se poi fossi io la strana.. quando fino a poki giorni prima stavo bene ed ero come loro..! Non ero io ad essere strana, ma loro.. perchè non capivano quanto fosse bello guardarli con quelle faccia, quanto fosse bello per me aver sconfitto il dolore, quando fosse bello guardare avanti..! sono stata male per il dolore, sono stata male per le stupidaggini che spesso mi sono state dette.. sono stata male perchè c'era il rischio dell'amputazione del piede... ma sono più forte di prima, ed ora guardo avanti. A settembre dovrò operarmi di nuovo, stare di nuovo su una sedia a rotelle e di nuovo le stampelle.. ma questa volta non mi farò guardare diversamente... sarò io che guarderò diversamente gli altri!
    Ho deciso di condividere con voi questa cosa perchè spero possa essere utile per voi e per me a capire tanto.. io sono stata una disabile e sono tra voi tutti i giorni come una persona normale.. io dentro me sono una persona qualsiasi ma unica perchè sono diversa da tutti gli altri.. e sn felice d'aver vissuto quest'esperienza! Lena!
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    Messaggio  marianna massimo Gio Apr 30, 2009 6:23 pm

    Ache io sono d'accordo con liliana che questo corso mi ha insegnato tanto e grazie anche a questo forum ho cominciato ad avere una visione diversa riguardo alle persone diversamente abili e che ci ha insegnato cose che noi non lo potevamo proprio immaginare.questo corso non solo ha insegnato me come comportarsi quando ti trovi davanti una persona diversamente abile,ma ha dato anche un insegnamento e un tipo di sostegno a tutte le altre persone che hanno a che fare con persone come(amico,collega di lavoro...ecc)ma anche a persone che hanno questo problema in famiglia.
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    Messaggio  liguori concetta Lun Mag 04, 2009 3:03 pm

    volevo porvi all'attenione il caso di questo nuotatore salvatore cimmino.
    NUOTO DISABILI - Conclusa la prima tappa del Giro d’Europa a Nuoto per un mondo senza barriere e senza frontiere da Messina a Scilla
    Scritto da Luigi Palamara in data maggio 3rd, 2009 Nessun Commento Versione-Stampabile
    NUOTO DISABILI – Salvatore Cimmino conclude a Scilla la prima tappa del Giro d’Europa a Nuoto “per un mondo senza barriere e senza frontiere” unendo con un ponte ideale la Sicilia alla Calabria.



    Tripudio di gente sulla spiaggia di Marina Grande alle 12 e 55, momento in cui Salvatore Cimmino atleta disabile ha concluso la prima tappa del Giro d’Europa a nuoto “per un mondo senza barriere e senza frontiere”.
    L’attesa del pubblico, in una splendida giornata di sole con tanta gente a godersi la tintarella sulla sabbia, veniva allentata poco dopo le 12 e 30, allorquando dal gommone venivano portati a riva Alessandro e Stefania, rispettivamente figlio e moglie di Salvatore. Subito dopo arrivano anche il fotografo e l’operatore video; intanto Salvatore Cimmino si distingueva nitidamente tra le onde man mano che si avvicinava alla riva ed il pubblico ha istintivamente accompagnato tra gli applausi gli ultimi minuti dell’impresa solidale-sportiva di questo indomito atleta disabile.
    L’atleta del Circolo Canottieri Aniene di Roma è partito da Messina dal tratto di mare antistante la sede della Lega Navale alle ore 9.50 (dieci minuti prima dell’orario programmato) e dopo aver costeggiato facilmente fino a Capo Peloro (luogo di incontro tra il mar Jonio e il mar Tirreno)
    sfruttando la scia di corrente favorevole, grazie ai preziosi suggerimenti di Mimmo Pellegrino del Centro Nuoto Sub Villa San Giovanni, che ha coordinato lo staff tecnico in mare.



    Poi, Cimmino, ha puntato decisamente ad attraversare lo Stretto dirigendosi su Marina Grande a Scilla con il prezioso supporto dell’AMS (Autorità Marittima dello Stretto) che con strumenti di altissima tecnologia non ultimo il VTS effettua il costante controllo ed il monitoraggio del traffico marittimo.
    Salvatore Cimmino ha nuotato sereno, con bracciate regolari al ritmo di circa 80 al minuto, con l’unico cruccio di aver incontrato sul suo percorso una miriade di meduse che cercavano il suo volto (certamente avrebbe gradito le avances di qualche Sirena di memoria mitologica). In alcuni frangenti Cimmino, seguendo le direttive dello staff tecnico del Gruppo Sportivo delle Fiamme Oro di Napoli ha abbassato il ritmo, battendo sulle 75 bracciate/minuto. Dopo circa 1 miglio dal momento di puntamento su Scilla è entrata una corrente di scendente che iniziava a spingere Cimmino verso Cannitello, ma il tenace disabile amputato che ha deciso di sfidare l’Europa, aumentava il ritmo ed ancora una volta seguendo i suggerimenti dello staff tecnico puntava verso la Costa Viola, sostenuto in acqua anche dal Gruppo Sommozzatori dei Carabinieri di Messina, allungando il percorso per poi sottocosta portarsi verso il Castello dei Ruffo, ove era atteso sulla spiaggia di Scilla. Salvatore Cimmino, quindi ha percorso i circa 12 Km e 500 metri del tracciato in 3 ore e 5 minuti. Ripagato in pieno l’impegno delle Leghe Navali dello Stretto e delle altre Associazioni tra le quali la Cariddi di Torre Faro ed il Comitato Italiano Paralimpico Calabria. Soddisfatti i dirigenti del Circolo Canottieri Aniene giunti in riva allo Stretto per sostenere e supportare, unitamente alla Fondazione Roma Terzo Settore ed all’ItalBrokers, il simpatico atleta.




    A fine traversata Cimmino, accolto dal sindaco di Scilla Avv. Gaetano Ciccone e da numerosi assessori, si scherniva per il brillante risultato, pensando già alla prossima tappa quando tra il 22 ed il 30 maggio sfiderà lo Stretto di Gibilterra, ma senza dimenticare e far dimenticare il vero motivo del suo “sciopero dello Sport” o delle sue imprese finalizzate a sollevare l’attenzione dell’opinione pubblica e delle istituzioni su un tema in particolare: quello della fruizione dei presidi protesici più all’avanguardia e del mancato aggiornamento del “Nomenclatore tariffario”, strumento con cui il Sistema Sanitario Nazionale fornisce le protesi ai disabili e che ancora oggi non prevede gli strumenti di ultima generazione, già ampiamente forniti in alcuni paesi europei.
    Salvatore Cimmino, commosso trovava la forza per ringraziare tutti ed in modo particolare il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che lo ha omaggiato di una medaglia ricordo.
    Dagli occhi di Salvatore traspariva riconoscenza ed un affetto filiale; conoscendo la sensibilità del Presidente, sicuramente prima della conclusione del Tour avrà modo di ricevere un atleta dal cuore immenso.
    Ulteriori notizie, curiosità, foto e video potranno essere seguite in tempo reale sul sito: http://perunmondosenzabarriere.blogspot.com/
    Salvatore Cimmino è nato a Torre Annunziata (Napoli) il 23 giugno di 45 anni fa, vive e lavora a Roma ed è tesserato con il Circolo Canottieri Aniene nella categoria master. Ha una abilità fisica ridotta, dopo aver subito l’amputazione della gamba destra poco sopra il ginocchio, ma ha spirito, coraggio e forza d’animo degne del miglior nuotatore di fondo.



    NUOTO DISABILI – Salvatore Cimmino conclude a Scilla la prima tappa del Giro d’Europa a Nuoto “per un mondo senza barriere e senza frontiere” unendo con un ponte ideale la Sicilia alla Calabria.



    A Scilla sulla spiaggia di Marina Grande alle 12 e 55 Salvatore Cimmino atleta disabile ha concluso la prima tappa del Giro d’Europa a nuoto “per un mondo senza barriere e senza frontiere”.

    L’atleta del Circolo Canottieri Aniene di Roma è partito da Messina costeggiando fino a Capo Peloro sfruttando la scia di corrente favorevole, grazie ai preziosi suggerimenti di Mimmo Pellegrino del Centro Nuoto Sub Villa San Giovanni, che ha coordinato lo staff tecnico in mare.

    Poi, Cimmino, ha puntato decisamente ad attraversare lo Stretto dirigendosi su Marina Grande a Scilla; ha nuotato sereno, con bracciate regolari al ritmo di circa 80 al minuto.

    Dopo circa 1 miglio dal momento di puntamento su Scilla è entrata una corrente di scendente che iniziava a spingere Cimmino verso Cannitello, ma il tenace disabile amputato, aumentava il ritmo e puntava verso la Costa Viola, sostenuto in acqua anche dal Gruppo Sommozzatori dei Carabinieri di Messina.

    Salvatore Cimmino ha percorso i circa 12 Km e 500 metri del tracciato in 3 ore e 5 minuti.

    A fine traversata Cimmino si scherniva per il brillante risultato, pensando già alla prossima tappa quando tra il 22 ed il 30 maggio sfiderà lo Stretto di Gibilterra.

    Salvatore Cimmino è nato a Torre Annunziata (Napoli) il 23 giugno di 45 anni fa, vive e lavora a Roma ed è tesserato con il Circolo Canottieri Aniene.
    Ha una abilità fisica ridotta, dopo aver subito l’amputazione della gamba destra poco sopra il ginocc
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    Messaggio  sara iaquinto Mer Mag 06, 2009 10:04 pm

    Ho aspettato un pò prima di fare il mio intervento in questo post.
    Devo ammettere che questo corso è stata una sorpresa continua e inaspettata: prima l'idea del forum, in seguito i dibattiti e infine i vari incontri o particolari esperimenti in aula. Forse proprio la caretteristica dell'inaspettato presente in ogni lezione mi ha permesso di volta in volta di mettere in discussione il mio pensiero o di arricchirlo davanti a qualche nuovo video o intervento nel forum o in aula
    Ho vissuto questo forum e il laboratorio riportando continuamente alla mente la mia esperienza personale con i diversamente abili e riprendendo i comportamenti che avevo assunto o altro per rifletterci e giudicarli alla luce delle riflessioni fatte in aula e nel laboratorio.
    Racconto brevemente la mia esperienza.
    Con l’occasione offertami dal servizio civile decisi di partecipare ad un’iniziativa del comune di Napoli che prevedeva di fare animazione in alcuni centri di igiene mentale, scegliendo una serie di giornate messe a disposizione. Non avendo nessuna esperienza in questo campo decisi di partecipare a più giornate possibili proprio per mettermi in gioco e superare i miei limiti.
    Devo dire che sono stata molto fortunata, ho partecipato a questo progetto con dietro una gruppo di figure professionali molto serio, preparato ma anche con un’amore per il proprio lavoro, cosa che mi ha permesso di vivermi l’esperienza prima da osservatrice e poi inserendomi piano piano sapendo di poter far riferimento ogni volta avessi avuto bisogno a qualcuna delle figure. Davanti alla prima struttura la sensazione iniziale che m’infondeva fu quella di solitudine e maliconia ( ho ammirato molto la ragazza che in un dibattito ha detto di aver scelto volontariamente di lavorare in queste strutture) il mio pensiero iniziale a quel tempo fu di ammirazione totale per chi ci lavorava. Dopo aver visionato la struttura, i residenti e lo spazio a disposizione ha inizio l’animazione con vari momenti, io mi faccio coraggio e mi metto al tavolo con due signore, dopo un po’ mi trovo a litigare in modo scherzoso con la signora per come segnava i punti, le mie paure o timori erano crollati, intanto mi guardavo intorno e vedevo coloro che lavorano nella struttura, non è semplice ciò che fanno anzi, devono essere la famiglia per queste persone, gli amici, i medici, e anche di più, e devono sopperire alle mancanze dello stato che non sostiene in modo giusto e meritevole certi servizi, e questi si trovano a dover fare il doppio e il triplo del lavoro per mancanza di strutture fondi e organizzazione, così un addetto alle pulizie si trova a ricoprire anche un ruolo che dovrebbe essere di un educatore, utilizzando una predisposizione naturale all’empatia ma non avendo comunque le tecniche di base. Penso anche che lo Stato non conosca in maniera adeguata certe realtà. In queste strutture c’era di tutto, dall’anziano abbandonato, al diversamente abile psichico o motorio, e le figure all’interno erano decisamente poche per il bagaglio di lavoro.

    Vivendo in parallelo questa mia esperienza e il corso ho potuto capire che l’ignoranza, la mancanza di un’esperienza personale può fare grossi danni, ho capito che i limiti ero io ad averli e non loro, infatti è bastato avvicinarmi per vederli crollare. E poi che se dei limiti ci sono siamo noi a porli, noi genitori che non accettiamo i figli che non sono come vorremmo, noi scuola che non consideriamo ogni alunno come unico ma vogliamo una classe piatta in cui non c’è posto per un diversamente abile, oppure noi società che non c’interessiamo delle esigenze di tutti, soprattutto di coloro che nel recriminare i propri diritti non fanno tanto rumore.
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    Messaggio  Maria Angela Maisto Gio Mag 07, 2009 6:36 pm

    E' proprio vero questo corso ci ha messo di fronte alla realtà: alle persone diversamente abili insomma. Ci ha fatto guardare tutto ciò che riguarda la disabilità sotto un'ottica diversa, un'ottica che non immaginavo esistesse. Ci ha fatto capire che non bisogna guardare di una persona disabile solo il suo deficit, ma le sue innumerevoli potenzialità. Insomma è, e sarà non solo un corso universitario molto interessante, ma un insegnamento da immagazzinare per poi tenerlo sempre con noi. Ci tengo a fare i miei complimenti alla prof. Briganti per aver reso questo corso così travolgente, e meritevole di interesse.
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    Messaggio  Pasqualina Del Prete Gio Mag 07, 2009 8:42 pm

    Ciao a tutti!!
    Sono appena tornata dall'uni ...oggi è stato l'ultimo giorno del corso e devo dire che un pò mi dispiace perchè credo (e tante persone penso condividano il mio pensiero) che queste lezioni rimaranno impresse nel cuore tutti.
    Questo è stato davvero uno di quei corsi che non dimenticherò e non lo dico per fare del finto moralismo...mi ha insegnato tante cose, mi aiutato a cresere come persona e a riflettere anche sulle mie esperienze passate.
    Quando dico di essere cresciuta mi riferisco al fatto che prima ero molto "limitata" nel gurdare il mondo della disabiltà...cosi tanto che pensavo(E QUESTO OGGI MI VERGOGNO A DIRLO Embarassed ) che se un giorno mi fossi trovata nella situzione di dover decire di crescere un ragazzo SPECIALE mi sarei tirata indietro.
    Oggi, come ho già detto, mi vergogno anche solo a pensare questa cosa.
    Volevo per questo ringraziare di la prof per averci dato questa possibilità e scusarmi per il fatto di non essere intervenuta nei laboratori...tante volte sarei volota intervenire e raccontare anche la mia esperienza ma la timidezza me lo impediva !
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    Messaggio  Admin Dom Mag 10, 2009 8:25 pm

    grazie da parte mia per tutti i singoli vostri post...
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    Messaggio  FrancescaAscolillo Lun Mag 11, 2009 9:36 pm

    Stamattina alla radio ho sentito una notizia che mi ha molto incuriosito!ho voluto cercare qualcosa a riguardo ed ho trovato quest'articolo...
    La sedia a rotelle guidata dal pensiero
    Spostare una sedia con la forza del pensiero è il trucco preferito dagli illusionisti, ma un team di ricerca spagnolo è riuscito a realizzarlo davvero. La sedia in questione non vola ma ha le rotelle, ed è stata progettata per muoversi autonomamente senza bisogno di essere spinta o telecomandata da un joystick: tutto ciò che occorre è la volontà di chi vi siede sopra. L'invenzione sviluppata dall'università di Saragozza, in Spagna, potrebbe migliorare la vita di tutti coloro che non possono camminare, e permettere ai tetraplegici di non dipendere da qualcuno per gli spostamenti.

    Il dispositivo che sta alla base dell'invenzione non è invasivo per il cervello, e consiste in uno schermo posizionato davanti al guidatore che riproduce in 3D lo scenario circostante e focalizza i punti da raggiungere. Il guidatore comunica attraverso una cuffia con questa sorta di mini-tv attraverso un processo di stimolazione visiva, che riproduce i pensieri su un elettroencefalogramma. Per spostarsi da un posto all'altro, basta quindi fissare lo schermo e concentrarsi sul luogo in cui si vuole andare: gli elettrodi posizionati nella cuffia intercetteranno l'attività neuronale e porteranno la persona a destinazione.

    Non solo: la sedia è anche dotata di una scanner che intercetta gli ostacoli lungo il percorso e permette di raggiungere qualsiasi traguardo senza andare a sbattere, cosa che spesso a chi si muove con la forza delle braccia o col joystick richiede grande sforzo e una precisione incredibili.

    Il dispositivo funziona anche al buio e, sottolinea il dottor Javier Minguez che lo ha sviluppato, regalerebbe a chi ne fa uso la serenità di spostamenti autonomi e sicuri in ogni circostanza. "I volontari - aggiunge - hanno impiegato appena 45 minuti per capire come funzionava, e si sono mossi con molta sicurezza". Finora questa "sedia intelligente" è stata sperimentata su cinque persone sane seguendo un percorso articolato in tre fasi: nella prima è stato analizzato il rapporto tra occhi e schermo, nella seconda è stata testata la mobilità nello spazio e nella terza sono state fatte prove di guida vere e proprie. Tutte le sperimentazioni si sono concluse con successo.

    Minguez sta già lavorando a una versione commerciale, ancora più facile da usare. La sedia a rotelle sviluppata in Spagna è l'ultima novità in fatto di apparecchi controllati dal pensiero, ma non tutti sono stati messi in commercio o si sono dimostrati semplici da usare. Qualcosa di simile è stato ad esempio inventato dal gigante dell'industria automobilistica Honda, che di recente ha progettato un elmetto capace di leggere nel pensiero e controllare da lontano i movimenti di un robot.

    I sistemi di "brain-computer interfaces" (BCI) vengono usati da anni in bioingegneria e permettono di tradurre in tempo reale l'attività elettrica del cervello in comandi da inviare a dispositivi esterni. Non dipendono dall'attività muscolare e forniscono quindi un aiuto indispensabile a persone con disturbi neuromuscolari devastanti come la sclerosi laterale amiotrofica, l'infarto cerebrale o che hanno comunque lesioni alla spina dorsale. Grazie a questo sistema è già possibile controllare il movimento di arti e protesi: adesso l'aiuto arriva a chi può contare solo su una sedia a rotelle, trasformandola nel più affidabile e personale dei mezzi di trasporto.

    (2 maggio 2009) Tutti gli articoli di Scienze

    Incredibile,vero?
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    amelia


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    Messaggio  amelia Lun Mag 25, 2009 11:07 pm

    Vedendo il video della mamma che senza braccia è capace di cambiare il pannolino a suo figlio e addirittura accarezzarlo con i piedi sono rimasta talmente sorpresa ed emozionata che mi sono messa a guardare altri video di persone che senza braccia ma che con tanta volontà svolgono una vita normale.....
    Voglio con voi condividere un video che mi ha colpito molto e cioè il video di un ragazzo che senza braccia non rinuncia alla sua passione per la musica......


    http://video.libero.it/app/play?id=b4cd562c57fecb367eb17a1a1a037723
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    Messaggio  Susy Ranucci Mar Mag 26, 2009 10:45 am

    Volevo condividere con voi un video che mi ha toccata molto , è un video realizzato recentemente dalla UILDM (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare), intitolato "Articolo 3" che si riferisce all'Articolo 3 della Costituzione:
    <<
    Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge >>

    Sono riportate le storie di quattro ragazzi Luca 36 anni, Emma 6, Federico 14, Umberto 50, persone così diverse tra loro nei caratteri e nelle patologie, ma così uguali in un solo dolore " il non essere rispettati dalla società...a partire dalla COSTITUZIONE I T A L I A N A di qui si va tanto fieri"
    Articolo 3 è un vero e proprio "pugno nello stomaco". Nessun commento superfluo, eppure ogni parola degli intervistati sembra una bastonata.


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    caliendodomenica


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    Messaggio  caliendodomenica Mar Mag 26, 2009 1:40 pm

    Di articoli da condividere in merito alla disabilità,che ho letto,ce ne sarebbero tanti,ma io ne voglio condividere in particolare due.Sono due articoli che riguardano la città in cui abito e un comune limitrofo(Nola).Voglio proporre questi articoli riguardanti la mia città perchè è gratificante sentire e vedere che,nel tuo paese,c' è ancora qualche anima buona che non si dimentica di chi è meno fortunato di noi.

    MARIGLIANO,IL DIRITTO AL VOTO PER I DISABILI E AMMALATI
    I prossimi appuntamenti elettorali del 6-7 giugno aprono nuovamente l'attenzione dell' opinione pubblica sul tema del "diritto al voto per tutti"i cittadini maggiorenni.Come prevedeva la legge n.104/92, deve essere assicurato l'espletamento del voto a tutte le persone,purchè cittadini italiani ed ultradiciottenni,senza limitazione per la disabilità e per le malattie gravi.
    E' bene ricordare che tutti gli elettori costretti a vivere con il supporto di prodotti elettromedicali(indispensabili alla loro vita)hanno il diritto di votare presso il proprio domicilio,richiedendo al comune di residenza entro il 17 maggio tale pissibilità.Basterà presentare il proprio certificato elettorale con allegato un certificato medico della U.S.L. competente e la Commissione elettorale avrà l'obbligo di ottemperare a ciò che scrivevamo precedentemente.
    Anche le persone disabili hanno l'opportunità del "voto assistito",che consiste nell'essere accompagnati in cabina elettorale da un elettore di propria fiducia,il quale potrà espletare le dovute operazioni sulla scheda,seguendo le indicazioni(ad esempio) del non vedente,del motuleso e così via.Un appuntamento che queste fasce di cittadini non debbono sprecare,peerchè l'affermazione dei propri diritti è un obbligo morale da parte di chi li concede,ma anche da parte di chi li ottiene!




    NOLA,E' STATA REALIZZATA UNA LINEA AUTOBUS PER I DISABILI
    Disabili,anziani e non patentati dell'agro nolano da oggi non saranno più costretti arestare rinchiusi tra le mura dei loro comuni.Grazie all'arrivo dei finanziamenti previsti nel progetto d'investimento finanziario nell'ambito del Progetto operativo Regionale Regione Campania 200/2006,la comunità Montana è riuscita ad acquistare due miniautobus che da lunedì scorazzeranno su e giù per i comuni di Carbonara di Nola,Casarciano,Liveri,Palma Campania,San Paolo Belsito,Visciano e Tufino collegandoli non solo tra di loro ma anche con il comune di Nola,centro nevralgico dell avita degli abitanti dell'hinterland.
    "Nola è il centro dei nostri piccoli mondi,delle realtà di paese, è la città dove c'e tutto,-spiega il dottor Felice Coppola, sindaco di Liveri e membro della giunta esecutiva della comunità montana in qualità di assessore con delega ai lavori pubblici,urbanistica e trasporti-Liì c'è il tribunale,il cinema,i locali,il centro commerciale,le scuole e da qualche anno anche l'università.In effetti qualche autolinea che permette di raggiungere Nola esiste già da tempo ma le corse sono poche e toccano solo alcuni comuni.Con l'attivaione di questo servizio-continua il dottor Coppola-vogliamo agevolare le fasce più deboli della popolazione della Comunità Montana,come anziani e disabili che ora,sfruttando questa nuova possibilità,potranno spostarsi nei paesi vicini a loro piacimento e soprattutto in piena autonomia.Speriamo anche che questo porti ad un maggiore scambio e ad una maggiore integrazione tra gli abitanti dei diversi comuni"

    ........ho condiviso questi articoli con la speranza che sempre di più venga fatto e che si arrivi ad un vero e proprio SVILUPPO SOSTENIBILE per la disabilità attraverso cui il soggetto,anche disabile,possa vivere l'ambiente,la propria città,il proprio territorio(riprendendo le parole di Murdaca).
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    Messaggio  ANTONELLA Mar Mag 26, 2009 5:34 pm

    BHE'IO VORREI DIRE CHE L'ESPERIENZA DI QUESTO CORSO, DEL FORUM E' STATA ALQUANTO COSTRUTTIVA.HO IMAPARTO A RIVALUTARE OGNI MINIMO ASPETTO DELLA PERSONA DISABILE A PARTIRE DAL TERMINE STESSO.E' STATA UN'ESPERIENZA CONCRETA IN QUANTO C'E' STATA LA VISIONE DI DIVERSI VIDEO PER POI APPROFONDIRLI IN DIBATTITI EOPINIONI PERSONALI;L'INCONTRO CON ADELE CHE MI HA FATTO ANDARE OLTRE IL LIMITE FISICO E L'ESPERIENZA RACCONTATA DALL'INSEGNANTE DI SOSTEGNO.ORA QUANDO CAMMINO PER STRADA OSSERVO CON PIU ATTENZIONE A TUTTI GLI OSTACOLI CHE PUO' INCONTRRE UNA PERSONA DISABILE, SONO PIU RIFLESSIVA E AGISCO IN MANIERA DIVERSA. E' COME SE TUTTE LE TEMATICHE AFFFRONTATE DURANTE IL CORSO ESISTESSERO NELLA MIA MENTE, MA IN MANIERA PASSIVA. ORA INVECE AFFRONTANDOLE MI HANNO PERMESSO DI RIFLETTERE ED AGIRE IN MANIERA ATTIVA...GRAZIE.
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    Messaggio  mariapaola Mar Mag 26, 2009 7:04 pm

    bhè il resoconto di questo forum e del corso in generale è sicuramente positivo mi ha aiutato a riflettere tanto a ripensare a me nella figura che vorrei divenire ...ossia un educatrice...ho capito che spesso tendevo a vedere la disabilità in un ottica del tutto sbagliata ...ho capito che è inutile conoscere mille patologie mille forme di disabilità se poi umanamente non sei aperto ad esse ...cosa intendo con questo ?semplicemente che ho capito che è fondamentale non considerare il disbile come tale ma come una persona con le sue mille sfaccettature e in funzione di ciò relazionarti ad esso come un sonstegno ,non imponedoti mai ma mettendo in atto un percorso di crescita nel quale sei solo un accompagnatore.precedentemente avevo proposto un video sul forum ke però non so prkè è stato eliminato,forse non è stato ritenuto importante anke se io l'avevo ritenuto giusto...parlava appunto dei comportamenti che si assumono nel rapportarsi con il disabile...le difficolta in questi rapporti sono tante e per questo a mio parere bisognerebbe attuare campagne di informazione e di formazione alla disabilità cosi che tutti siano in grado di rapportari al disbile.http://www.sindrome-down.it/index.php?id=350vi
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    Messaggio  Sara Malara Mer Mag 27, 2009 12:26 pm

    In aula non ho mai avuto il coraggio di espormi.
    Ero entusiasta di questo corso e lo sono tutt ora,anche se è terminato.
    Giorno dopo giorno mi sono resa conto di quanto certe tematiche vengano affrontate(non nel nostro caso)in maniera sbagliata,quanto,nonostante il problmea ci sia si faccia finta che non esista,di quanto, pur consapevoli che c'è bisogno di innovazione,non si faccia nulla.
    Nella mia vita certe tematiche sono costanti,giornaliere.
    Mia madre è "disabile"da quasi 9 anni.
    So cosa significa cambiare vita e vedere la sua vita cambiare,mutare(non in meglio)
    So cosa significa affrontare questo discorso,lo vivo di continuo.
    So quanto sia difficile vivere con qualcuno che ERA ed ora E'.
    Ogni volta che ero in aula mis entivo strana.
    Sentivo raccontare tante esperienze,ma non ho mai avuto il coraggio di raccontare la mia,di raccontarmi.
    Forse perchè le ferite sono ancora tante.
    Solo un grazie a chi ha condiviso con me,con noi esperienze.
    Grazie perchè questo corso ha fatto si che problemi come la disabilità,la diversità venissero esposti in maniera chiara e pulita.
    Spero che la condivisione,la percezione,il dire: sbagliano a ghettizzarli,loro sono come noi, nn siano state solo frasi di circostanza,di convenienza.
    Il mondo,il modo di pensare va REALMENTE cambiato.
    Romina Troncone
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    Messaggio  Romina Troncone Gio Mag 28, 2009 6:19 pm

    Oggi guardando la tv mi sono imbattuta nel programma "ricomincio da qui" nel quale si parlava di Fulvio Frisone, fisico nucleare affetto da tetraparesi spastica. Purtroppo non sono ancora riuscita a trovare il video su you tube spero lo mettano presto per il momento vi lascio il link di wikipedia
    http://it.wikipedia.org/wiki/Fulvio_Frisone
    Nicoletta Cecere
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    Messaggio  Nicoletta Cecere Gio Mag 28, 2009 7:39 pm

    Un giorno un figlio dice al padre: - 'Papà, vuoi fare una maratona con me? " - E il padre ha detto 'sì'. Entrambi corsero la loro prima maratona. > Ancora una volta, il figlio chiede: - 'Papà, vuoi fare una maratona con me? " - E il padre ha detto 'Sì,figlio mio Un giorno, il figlio chiede al padre:> - 'Papà, vuoi farei'l Ironman con me? " L'Ironman è il triathlon più difficile che esiste : (4 km nuoto, 180 km in bicicletta e 42 km corsa) E il papà ha detto 'sì' La storia sembra semplice. Fino a quando non si guardano queste immagini ... grande lezione di amore e di umanità ... RISPETTO
    è STATO BELLISSIMO AFFRONTARE IL TEMA DELLA DISAILITà,COSI RICCODI EMOZIONI!!!!!!!!!!

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