Pedagogia della disabilità Briganti

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Pedagogia della disabilità Briganti

Forum didattico del corso di Pedagogia della disabilità, Corso di Laurea in Scienze dell’Educazione, Suor Orsola Benincasa di Napoli, organizzato da Floriana Briganti


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Ida
alessandra de stefano
6 partecipanti

    maratona padre e figlio disabile

    alessandra de stefano
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    Messaggio  alessandra de stefano Gio Mag 28, 2009 11:52 pm

    sò che il corso è terminato ma spero che questo continui ad essere un punto di condivisione di temi che ci colpiscono e che riguardino il tema della disabilità... fino a quando sarà possibile
    volevo proporre questo video che mi ha fatto vedere il ragazzo che anche se indirettamente si è appassionato anche lui alla vita di queste persone...
    riguarda un padre e un figlio disabile a me ha davvero fatto emozionare tantissimo e credo che faccia emozionare chiunque lo guardi. quelle che riscivo qui sono le parole che il mio raga ha espresso dopo aver visto il video ed io le condivido pienamente:

    "spero di dare tutto il mio amore anche a mio figlio come sta facendo quest' uomo (è un grande) Bisogna prendere la vita sempre con il sorriso e nn bisogna abbattersi sè ti capita un figlio con questo tipo di problema, anzi ti devi dare coraggio e lo devi dare anche a lui e fargli capire che nn esistono ostacoli ne per te ne per lui e fargli "vedere" che la vita è stupenda e sè un giorno volesse fare una cosa del genere la può fare ed io sarò sempre con lui" Edo.



    buona visione....







    un saluto a tutte e per chi ancora nn deve sostenere l'esame un in bocca al lupo!!!!
    ciaoooooo!!!!
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    Ida


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    Messaggio  Ida Ven Mag 29, 2009 1:02 am

    Hai proprio ragione Alessandra questo video è stupendo e molto commovente! Anche a me ha colpito tanto, infatti ho cercato su internet qualche informazione in più e ho trovato un articolo che spiega nei dettagli questa bellissima storia di amore di un padre verso il figlio disabile.

    Questa storia inizia a Winchester, nel Massachusetts, 43 anni fa, quando Rick rimase soffocato dal cordone ombelicale durante il parto, lasciandogli un danno cerebrale e inabile a controllare gli arti. “Sarà un vegetale per il resto della vita;” - racconta Dick - lo dissero i dottori a lui e a sua moglie Judy quando Rick aveva nove mesi. “Mettetelo in un istituto.” Ma gli Hoyt non ci stavano. Avevano notato che gli occhi di Rick li seguivano per la stanza. Quando Rick ebbe 11 anni lo portarono alla facoltà di Ingegneria alla Tufts University e chiesero se ci fosse qualcosa che permettesse al ragazzo di comunicare. “Non esiste”, dice Dick che gli fu detto. “Non c’è niente che vada nel suo cervello.” “Gli racconti una barzelletta,” ribatté Dick. Lo fece. Rick rise. Evidentemente c’erano un sacco di cose che ‘andavano’ nel suo cervello. Collegato ad un computer che gli permetteva di controllare un cursore toccando un interruttore con un lato della testa, Rick fu finalmente in grado di comunicare. Le prime parole? “Go Bruins!” [squadra di hockey di Boston, N.d.T.] E quando un suo compagno di classe rimase paralizzato per un incidente e la scuola organizzò una corsa per raccogliere fondi, Rick si lanciò: “Papà, la voglio fare.” Sì, certo. Come avrebbe fatto Dick, che chiamava se stesso un “ciccione” e che non aveva mai corso per più di un chilometro, a spingere il figlio per oltre otto chilometri? Comunque provò. “Dopo ero io l’handicappato,” dice Dick, “sono stato dolorante per due settimane.” Quel giorno la vita di Rick cambiò. “Papà,” scrisse, “quando correvamo, non mi sentivo più disabile!” E quella frase cambiò la vita di Dick. Divenne ossessionato dall’idea di far provare a Rick quella sensazione più spesso che poteva. Si mise così in forma che lui e Rick erano pronti per la maratona di Boston del 1979. “Non esiste,” disse a Dick un giudice di gara. Gli Hoyt non erano un corridore singolo, e non erano un contendente in sedia a rotelle. Per diversi anni Dick e Rick si unirono semplicemente alle enormi competizioni, finché non trovarono un modo per entrare in gara ufficialmente: nel 1983 corsero una maratona così forte che si qualificarono per quella di Boston dell’anno successivo. Poi qualcuno disse, “Ehi, Dick, perché non il triathlon?” Un tipo che non ha mai imparato a nuotare e che non è salito su una bici da quando aveva sei anni, come può portarsi dietro suo figlio di 50 kg in una gara di triathlon? Comunque, Dick provò. Ora hanno all’attivo 212 gare di triathlon, inclusi 4 massacranti Ironman da 15 ore alle Hawaii. Deve essere deprimente essere un atleta di 25 anni ed essere superati da un anziano che traina un adulto in una barchetta, che ne pensi? Ehi, Dick, perché non vediamo cosa faresti da solo? “Neanche per idea,” dice. Dick lo fa puramente per “la sensazione straordinaria” che prova nel vedere Rick con un sorrisone mentre corrono, nuotano e pedalano insieme. Quest’anno, alle rispettive età di 65 e 43 anni, Dick e Rick hanno finito la loro ventiquettresima maratona, al 5.083esimo posto su oltre 20.000 concorrenti. Il loro miglior tempo? Due ore, 40 minuti nel 1992–solo 35 minuti in più rispetto al record del mondo che, nel caso in cui non ti occupi di questo genere di cose, voglio ricordare che è stato ottenuto da un tipo che non spingeva un’altra persona su una sedia a rotelle. “Non c’è dubbio,” scrive Rick. “Mio papà è il padre del secolo.” E anche Dick ne ha ricavato dell’altro. Due anni fa ebbe un leggero attacco di cuore durante una gara. I dottori scoprirono che una delle sue arterie era chiusa per il 95%. “Se tu non fossi stato in una forma così strepitosa,” gli disse un medico, “probabilmente saresti morto 15 anni fa.” Così, in un certo senso, Dick e Rick si sono salvati la vita a vicenda. Rick, che ha la sua casa (riceve assistenza a domicilio) e lavora a Boston, e Dick, in pensione dalla sua occupazione come militare e che vive a Holland, Massachusetts, trovano sempre il modo per stare insieme. Fanno conferenze in giro per il paese e gareggiano in competizioni durissime ogni fine settimana, compreso questa festa del papà [l'articolo è stato scritto prima del 19 Marzo 2006, N.d.T.]. Quella sera Rick offrirà la cena a suo papà, ma la cosa che vuole veramente è fargli un regalo che non potrebbe mai comprare. “La cosa che mi piacerebbe di piu,” scrive Rick, “è che mio papà si sedesse sulla sedia e fossi io a spingerlo, per una volta.”

    Non credo sia necessario aggiungere altro....queste parole si commentano da sole!!!!

    IDA IANNONE
    Ramona Tecchio
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    Messaggio  Ramona Tecchio Ven Mag 29, 2009 6:28 pm

    QUESTO VIDEO SECONDO ME E' UNO DEI PIU' BELLI INSERITI SUL FORUM!
    DAVVERO MOLTO EMOZIONANTE VEDERE L'AMORE DI UN PADRE CHE SUPERA TUTTO ANCHE GLI OSTACOLI PIU' GRANDI...
    P.S. SO' CHE LA PROF. L'11 GIUGNO CHIUDERA' QUERSTO FORUM...MA E' VERO?! Crying or Very sad Sad


    Ultima modifica di Ramona Tecchio il Ven Mag 29, 2009 6:56 pm - modificato 1 volta.
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    viviana auriemma


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    Messaggio  viviana auriemma Ven Mag 29, 2009 6:50 pm

    QUALCUNO UN GIORNO MI DISSE CHE NON C'è AMORE PIù GRANDE DI QUELLO DI UN GENITORE PER IL PROPRIO FIGLIO E QUESTO VIDEO NE è SICURAMENTE LA PROVA...L'AMORE è LA FORZA PIù GRANDE CHE ESISTA AL MONDO.....
    A VOLTE MI CAPITA DI PENSARE CHE SONO UNA PERSONA SFORTUNATA,POI GUARDI QUESTE COSE E PENSI,A QUANTO NONOSTANTE TUTTO,LA VITA TI ABBIA DONATO...DUE GAMBE PER POTER CORRERE...DUE MANI PER POTER SCRIVERE...DUE BRACCIA PER POTER ABBRACCIARE...FORSE BISOGNEREBBE VERAMENTE RINGRAZIARE IL CIELO PER QUELLO CHE ABBIAMO E PER I PICCOLI GESTI CHE COMPIAMO,PERCHè CI SONO PERSONE CHE NON HANNO LA POSSIBILITà DI FARLO E QUINDI DOVREMMO CHIEDERCI:"COSA ABBIAMO FATTO NOI PER MERITARE PIù DI LORO????"...
    LA COSA PIù TOCCANTE è LA FRASE PRONUNCIATA DA RICK:
    "LA COSA CHE MI PIACEREBBE DI PIù è CHE IL MIO PAPà SI SEDESSE SULLA SEDIA E SAREI IO A DOVERLO SPINGERE..."!
    maddalenadirosa
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    Messaggio  maddalenadirosa Ven Giu 05, 2009 9:26 pm

    questo video è veramente molto commovente, anche se lo avevo già visto, dal momento che me lo aveva mostrato mio fratello. é importante che il padre di quel ragazzo non si sia fatto fermare dalla sua disabilità e abbia vissuto un esperienza così unica con suo figlio.
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    espositomocerinomaria


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    Messaggio  espositomocerinomaria Ven Giu 12, 2009 1:43 am

    Questo video è forse uno dei più belli del forum, è davvero commovente, e penso che non ci sia bisogno di parole per spiegare l'immenso amore di questo padre verso suo figlio.un amore così grande che non si è fatto fermare ne dalla stanchezza e tanto meno da chi gli aveva consigliato di metterlo in un istituto. No, lui è andato fino in fondo ed ha regalato ha suo figlio un sogno e ha se stesso il sorriso di suo figlio che vale più di qualunque altra cosa, più di qualsiasi fatica.

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