CON LA LEZIONE DI OGGI HO CAPITO CHE FINO A POCHI GIORNI FA HO FATTO SILENZIO.
HO PARLATO CON 2 PERSONE CARE DI QUESTO CORSO MOLTO INTENSO E NON AVENDO NESSUNA ESPERIENZA E CONOSCENZA NEL CAMPO DELLA DISABILITA' HO DECISO DI FARE SILENZIO ED ATTENDERE CHE QUESTE 2 PERSONE PARLASSERO, HO FATTO SILENZIO FINO AD ARRIVARE AD ASCOLTARLE.....
VI LASCIO I LORO MESSAGGI E PENSIERI QUI SOTTO
CONSIGLIO A TUTTI DI LEGGERE QUESTI SCRITTI
""IL SOFFIO DEL VENTO"" di Matè (una maestra di scuola elementare)
e...
"DIARIO DI SARA SU LUISA" di Sara (studentessa universitaria)
POTRANNO SEMBRARE LUNGHI MA SONO INTENSI VI CONSIGLIO QUESTA LETTURA.....
IL SOFFIO DEL VENTO
La mia storia ha inizio 11 anni fa, ero una giovane insegnante a tempo determinato, piena di impeto e passione per la scuola e soprattutto per i bambini dei quali non sapevo fare a meno.
Quell’anno non mi capitò il solito incarico, la mia vita cambiò letteralmente.
Cambiai scuola, paese, abitudini ma soprattutto cambiò il mio modo di essere insegnante.
Io che fino a quel momento pensavo di essere paziente, caritatevole, solare e che niente e nessuno mi spaventasse, ma non avevo fatto i conti con il destino.
Ebbi una supplenza di circolo sul sostegno. Io che fino a quel momento non avevo mai avuto esperienze simili ne di vita sociale ne in campo lavorativo…. E ad essere sincera era un mondo che mi spaventava tanto. Forse per una cattiva esperienza avuta da piccola o forse per mascherare quel senso di soggezione che avevo solo a guardare un diversamente abile.
Ecco il momento della conoscenza, non so chi dei due avesse più paura, mi ritrovai dinanzi un bimbo malformato che non riusciva a controllare lo sfintere, che non parlava, con un ritardo (sindrome di Down) molto accentuato, ma che aveva due occhi da cerbiatto e un sorriso meraviglioso, pieno di gioia e di speranza…
Ecco Giovannone un bimbo di 9 anni che frequentava la 3° elementare, ma che non riusciva neanche a mangiare la merenda da solo.
Era molto spigliato ma le sue conoscenze e abilità rispecchiavano un bimbo di circa 1 anno con il fisico di un gigante.
Giorno dopo giorno ci conoscemmo imparammo a rispettarci, ma soprattutto ad amarci.
Sentivo di non poter fare più a meno di quegli occhi sorridenti e lui si era legato cosi tanto a me che piangeva quando non c’ero.
Ma la vita insieme a lui non era semplice, era rozzo e materiale nell’esprimere i suoi sentimenti ed era un terremoto nell’esprimere le sue sensazioni, atteggiamenti probabilmente acquisiti in famiglia, aveva le mani lunghe.
LA SUA FAMIGLIA?
Una madre distrutta dal dolore nel vedere suo figlio cosi, quindi si era abbruttita dentro, era scostante e fredda.
Infatti non aveva voluto altri figli per paura che un secondo figlio potesse nascere con lo stesso problema.
Il padre invece era diverso più disponibile verso il figlio e più aperto con me; a differenza della madre che mi vedeva come una scomoda rivale. Ho dato a Giovanni il mio cuore quell’esperienza mi rese più disponibile e sensibile verso i “diversi”, si diversi, perché ti arricchiscono con le loro carezze e i loro sorrisi, ti rendono forti nello spirito, con i loro problemi ti senti “inutile” solo perché vorresti dar tanto tantissimo ma invece questi piccoli “angeli” si accontentano di poco, di un semplice sorriso.
Il primo anno è stato quello più duro ho scelto di restare con lui pur potendo scegliere di tornare al mio lavoro di sempre sulle classi.
Ho dovuto imparare tante cose, sono cresciuta con lui.
Giovanni si esprimeva a gesti e non era facile capirlo, non riusciva proprio a parlare.
Non aveva il controllo dello sfintere e per questo portava il pannolone infatti il mio servizio era accompagnato da due meravigliosi assistenti materiali, Antonio ed Eduardo, due angeli che adoravano e amavano quel bambinone, proprio come un loro figliolo.
Quante volte lo hanno lavato, grazie a loro il mio compito era meno arduo e un po più gratificante.
Un ringraziamento speciale va ad Eduardo, bello come il sole e forte come un leone, che prematuramente ci ha lasciato arricchendo la schiera più bella degli angeli.
Giovanni… quante volte mi ha sporcata di sangue oppure di feci… ed io impietrita e delusa andavo a pulirmi. Il mio pensiero cadeva sempre sui genitori, in quanto quella convivenza doveva essere molto difficile.
Era solare, impazziva per la musica ed amava tanto la canzone di “Cocorito”, era bellissimo guardarlo ballare nei suoi movimenti goffi e scoordinati.
Mi sorrideva e mi mandava sempre tanti bacini, quando lo accontentavo.
Sono riuscita in tre anni ad insegnargli le vocali e le consonanti con i contrassegni, vi assicuro che non è stato un lavoro semplice. Dimenticava tutto e subito quindi per me fu una bella conquista.
Aveva tante fobie, quelle che ricordo come se fosse ieri sono la segatura e il vento.
In entrambi i casi scoprii a mie spese le sue reazioni….. mi fece un Paliatoneeeee….. mmmmm….
Uno di quelli che si ricordano anche dopo tanti anni. Saltava, sputava, urlava, scappava e…menava!
Si trasformava per lo spavento, diventava un altro bimbo.
Ho ricevuto da lui, in eredità anche una malattia infettiva , che mi ha complicato gli ultimi due anni della mia vita… ma non rinnego nulla del mio passato del mio Giovannone.
Se mi fosse concesso lo rifarei, per amore di quel bimbo che aveva ritrovato in me una sicurezza, un albero su cui aggrapparsi.
Tante volte mi sono chiesta : “ se fossi stata io al posto di sua madre? Cosa avrei fatto?” ancora non so rispondere a questa domanda dai mille interrogativi, cuore e ragione sono sempre in contrasto tra di loro. L’unica cosa certa è che devo tanto a quel bambino, ricordo con immenso affetto quei momenti e ancora oggi quando soffia forte il vento, il mio pensiero va a lui ormai vent’enne, prego il signore affinchè nella sua mente e nel suo cuore, quell’alito di vento non si trasformi in un uragano.
TI VOGLIO BENE GIOVANNI
La TUA Matè …. Maestra.
DIARIO DI SARA SU LUISA
Diario
di una ragazza dell’età di 22 anni
che vive con una zia Down,
in periferia di Napoli.
20 Aprile 2009
Dopo aver trascorso tre giorni interi sola con mia zia Luisa,sorella di mia mamma che da un po vive con noi! posso affermare che è davvero massacrante assecondare tutti i suoi ritmi di vita, è molto più organizzata di me nelle sue cose, infatti riesce a portare tutto a termine entro i termini che stabilisce.
Ha tutto programmato, movimenti, pensieri, parole, gli orari dei pasti, di gioco, di divertimento con il cagnolino, e di svago con me e i miei 2 fratelli più grandi.
Ripeto addirittura programma gli orari, pur non sapendo leggere l’orologio!!
Chi dice che è diversa?
21 Aprile 2009
Mia mamma è tornata dai suoi vari servizi classici della domenica.
E mia zia Luisa, mi ha meravigliata.
Volete sapere perché?
Ha urlato per un bel pò di tempo, innervosita, rivolgendosi a mia madre;
che la Domenica nessuno deve uscire soprattutto lei che è un genitore e deve dare il buon esempio ai suoi figli.
In quanto la Domenica, è il giorno da dedicare alla famiglia e bisogna stare a casa tutti insieme.
Ripeto ne sono rimasta meravigliata perché non ho mai pensato che mia zia avesse questi valori cosi forti come dedicare un giorno (la Domenica) alla famiglia.
22 Aprile 2009
Mia zia Luisa oggi è felicissima, saltella per casa perché ha riavuto sua figlia.
Una bambola a cui dedica molte cure e attenzioni, questa bambola 2 giorni fa si ruppe e mia madre che è un Infermiera su consiglio di mia zia aveva portato la bambola in ospedale per far si che la curassero gli esperti, dopo due giorni fortunatamente mia mamma ha trovato e comprato una bambola uguale e l’ha portata a casa, per mia zia sana e salva.
Per questo lei ringrazia tutti coloro che lavorano in ospedale.
24 Aprile 2009
Da 5 anni che vivo con mia Zia Luisa persona disabile o meglio ritardata, ho avuto modo di studiare e di vivere tanto, oggi vivo ciò che non avrei mai considerato.
Siamo cresciute entrambe io in certe cose e lei in altre.
Prima di venire a vivere con noi,ella viveva con i genitori, i miei nonni ormai anziani, stanchi e malati che di certo non avevano la concezione di vita con un disabile, ella veniva trattata sempre come una bimba, non doveva muoversi, non doveva parlare perché infastidiva la loro quiete, non doveva far nulla….
È brutto anzi bruttissimo doverlo dire ma purtroppo un disabile rimane tale in base alle persone che gli sono attorno, con noi più giovani, all’avanguardia, che accettiamo di più le diversità (che non sono solo le persone con ritardi mentali, oppure con un braccio offeso, ma anche le coppie che vivono insieme senza essere sposati, coloro che prima di contrarre matrimonio, concepiscono un bimbo) per persone come i miei nonni tutte queste cose erano diverse…. Perché?
Perché al di fuori del normale, al di fuori delle regole imposte dal governo e al di fuori dai comandamenti imposti dalla nostra religione…
Ma io oggi fortunatamente penso che se accettiamo la convivenza che anch’essa è diversa, se accettiamo di far concepire dei bambini ad una coppia di “bimbi”… cioè se diamo delle possibilità a chiunque anche a coloro che uccidono, allora perché non darla ad una persona nata al di fuori della norma? … perché dobbiamo avere pregiudizi verso queste persone e no verso tutto il resto?
Continuo con ciò che dicevo, con i miei nonni, mia zia Luisa non ha mai avuto nessun tipo di sviluppo… con noi, che abbiamo avuto più pazienza, più tempo, più istruzione, Luisa si lava e si veste da sola, ha imparato a parlare, a contare, a ballare, cantare …. Insomma a Vivere e non a Sopravvivere.
26 Aprile 2009
Mia zia è innamoratissima di Stefano batterista dei Pooh.
Quando stamane in tv ha sentito che il gruppo si è sciolto proprio perché Stefano ha deciso di dedicarsi alla famiglia, Luisa è scoppiata in un pianto di gioia … perché finalmente Stefano torna a casa da lei per stare più tempo insieme.
Quindi ha avvisato mia mamma di essere svelta nel prepararle un corredo perché andrà via a vivere con Stefano in una casa tutta loro, proprio come Diego…. ( mio fratello che deve sposarsi e quindi è nel pieno dei preparativi, di cui è molto partecipe Luisa, in quanto Diego con lei come con tutti è molto affettuoso, infatti mancherà a tutti e chiunque sta reagendo in modo diverso) Luisa, volendolo imitare, forse per non essere sola, forse perché vedeva in lui una grande compagnia e vuole adesso sostituirlo con Stefano dei Pooh pur sapendo che non arriverà mai …. Non so che pensare in questo caso ma sicuro è un modo di esprimere la sua tristezza per il fatto che mio fratello va via.. in quanto è anche molto orgogliosa non esprime facilmente i suoi sentimenti.
28 Aprile 2009
Non sono tanto sicura che persone come Luisa vivano in un mondo tutto loro.
Almeno per mia zia Luisa non è cosi…. Confermo la gelosia per mio fratello ma ho scoperto che oltre al dolore per la sua futura assenza anche perché deve essere lei prima in tutto,
ha deciso di sposarsi e prima di mio fratello perché deve far vedere a tutti il vero matrimonio qual è!
E per questo sta preparando le sue bomboniere, ritirando dalla casa tutte quelle che abbiamo conservato, forse penserete che mi sbaglio a pensare che non vive in un suo mondo??
Invece vi dico che è cosi, ha un carattere molto forte ed è molto competitiva, deve essere come ho gia detto prima in tutto, deve essere la protagonista … e se ciò non accade va su tutte le furie e noi non siamo adatti ad essere suoi parenti perché vogliamo rubarle il 1° posto.
Queste pagine sono state scelte da colei che le ha scritte proprio per noi che seguiamo il corso di Pedagogia della Disabilità…. Io conosco molto bene la ragazza che ha scritto queste giornate, sapevo che la sua esperienza scritta mi sarebbe tanto piaciuta, perché gia l’esperienza che vivo con lei quando stiamo insieme a casa sua o quando usciamo e mi racconta di qualche litigata che ha avuto con la mamma, per cose tra lei e la zia che in certe situazioni a me danno l’impressione di due sorelle, infatti in loro sulle faccende di casa ad esempio rivedo me e mia sorella.
Vivere con Luisa forse è stato difficile inizialmente ma con una buona organizzazione di vita e con tanta collaborazione familiare ma soprattutto di Luisa stessa, questa famiglia vive nella felicità e nel valore familiare.