sara iaquinto Lun Mag 11, 2009 7:09 pm
Sarà lungo l'intervento....scusatemi
Penso sia stata un grande vantaggio arrivare a qst convegno dopo aver seguito il nostro corso fatto di nozioni,
video, dibattiti esperienze personali ed esperimenti. I vari interventi del convegno sono andati a toccare e ad
integrare punti che già conoscevamo e di cui avevamo discusso in aula quindi è stato molto semplice essere coinvolti dagli interventi e seguire con partecipazione.
Sono stati molto interessanti tutti gli interventi perchè ognuno affrontava aspetti diversi dell'integrazione dei
disabili sia nella vita quotidiana ma anche nell'importanza del loro tempo libero, questo perchè spesso ci si sofferma alla rampa o alle esigenze primarie ma non sono considerati gli interessi e l'arricchimento personale, non si bada alla globalità dei bisogni.
Si è parlato da un lato dell'accessibilità: dei sistemi informatici, dei luoghi delle strade e dei mezzi e di come questo sia un diritto sancito dalla convenzione dei diritti umani,
dall'altro dell'importanza e del senso del tempo libero e quindi poi delle iniziative per rendere semplice la
fruizione di tutti alla Reggia di Caserta o al Palazzo Reale.
Ma a me sono due gli interventi che mi hanno lasciata senza parole e a cui tutt'oggi penso, il primo è il Museo
Omero, mentre il secondo è un progetto Scuole aperte.
Il Museo Omero, o come hanno detto al convegno "LUOGO DI CULTURA PER TUTTI: fruizione e godimento delle arti visive anche per i non vedenti". Giustamente come ha fatto notare il responsabile nell'intervento, Andrea Socrati, gli aspetti più lontani per un non vedente sono, in ordine: la scultura - l'architettura e la pittura. Il progetto
prevede la costruzione di modellini di opere architettoniche d'affiancare agli originali in modo che il non vedente possa percepire attraverso il tatto l'opera nel suo contesto, ambiente e insieme alle persone. Anche un non vedente potra visitare con amici Pisa e attraverso un modellino posto vicino provare e capire le emozioni che ti dà una torre pendente.
Il progetto scuole aperte per essere capito totalmente avrebbe invece bisogno del supporto video che ha introdotto
l'intervento. Il responsabile del Progetto Scuole Aperte, Vito Bardascino, ha mostrato una partita di hockey su campo. Un gioco che si svolge su pattini, fatto di regole complesse, di abilità, equilibrio e sincronizazzione dei movimenti,
inoltre velocità non solo di movimenti ma anche di pensiero, e gioco di squadra.
La squadra che ci ha mostrato è tra le migliori, uno dei componenti e poi dei tiratori di un rigore finale è affetto
dalla sindrome dell' X fragile, facendo una ricerca vi riporto cosa ho trovato in merito a questa sindrome:
"A parte il ritardo mentale di grado variabile da severo a moderato le caratteristiche comportamentali possono
comprendere movimenti stereotipati (ad esempio, battere le mani) e sviluppo sociale atipico, in particolare
timidezza e limitato contatto con gli occhi dell'interlocutore. Alcuni individui affetti dalla sindrome dell'X
fragile rientrano inoltre nei criteri diagnostici dell'autismo."
Questo ragazzo con questa sindrome fa parte di una squadra di hockey, una squadra competitiva e che fa gare, ha
tirato e segnato il gol finale, che però non ha permesso la vittoria, ma dopo il gol è stato esultato e acclamato
dalla squadra ... Le parole di Vito Bardascino, sono state che medici e scienziati non avrebbero mai pensato di
poter permettere ad un ragazzo con questa sindrome dell X fragile di poter giocare una partita di hockey .....penso che il punto di attenzione del nostro lavoro dev' essere proprio questo: la QUALITà della vita dei ragazzi.
Ultima modifica di sara iaquinto il Mer Mag 13, 2009 6:32 pm - modificato 1 volta.