Francesco Melcarne Gio Apr 02, 2009 9:33 pm
Se l'ultimo video che abbiamo visto ci ha sbalordito,questo non puo che sembrarci un film di fantascienza,un film che racconta della vita di un disabile stravolta dalla creazione di una casa fatta su misura per lui,una casa che gli garantisce assistenza 24ore su 24,che gli permette di svolgere le sue funzioni e bisogni al 100%,insomma una casa che lo rende autonomo,che gli regala un sorriso...Eppure, le prime cosa che mi saltano agli occhi sono due paradossi.Il primo riguarda i costi di una casa del genere;sicuramente non è una casa per tutti,ma è solo per chi se la puo permettere,e credo siano in pochi.Il secondo è più profondo e riguarda il problema della socializzazione;questa casa rende il disabile autonomo,gli permette di svolgere senza l'ausilio di nessuno quelle attività classiche che un normodotato svolge in casa,ma al di fuori?...al di fuori restano le barriere architettoniche così come restano i pregiudizi riguardanti il binomio improduttività-inutilità.Dunque è indiscussa la felicità del disabile all'interno della casa domotica ma questa stessa casa che lo rende così autonomo,lo toglie ad un mondo all'interno del quale il disabile deve vivere,socializzare,lavorare,rapportarsi e che per ora rappersenta per lui soltanto un problema.
Credo che questa non è la direzione giusta in cui procedere,o meglio,questa direzione deve essere affiancata da un'altra che tuteli il disabile al di fuori della sua abitazione,perchè è da li che verranno i problemi più grandi che il disabile si troverà ad affrontare.