****LA RELAZIONE EDUCATIVA aprile

La relazione educativa rappresenta l'insieme dei rapporti tra educatore ed educando.La relazine è la volontà di costruire un rapporto di reciprocità significativo,è quindi un legame tra 2 persone.Essa si costruisce con l'altro e per l'altro,traducendosi in ascolto.Se mi trovassi a ricoprire questo ruolo non commetterei mai l'errore di incutere "terrore",anzi,cercherei di risolvere con l'educando i problemi esistenti.

Da Menna Mariateresa
La relazione educativa costituiscela parte più importante della pedagogia.Essa si realizza in diversi luoghi e strutture specializzate differenti..L'obbiettivo dell'educatore e quello di rieducare e condurre il soggetto a cambiamenti positivi e corretti,al contrario l'obbiettivo dell'educando è quello di apprendere,ed è per questomotivo che la relazione educativa è fondamentale all'interno dello sviluppo sociale e personale dei soggetti.

ho lavorato come educatore con dei bambini dal 7 ai 9 anni durante un camp estivo e posso dire ke in una relazione educativa devi dare ma nn per ricevere qualcosa in cambio ma x fornire a determinati soggetti delle informazione ke poi questi ultimi utilizzano nelle situazioni più opportune.è stata un'esperienza molto bella ,ho imparato tantissime cose soprattutto dai bambini.

<<La relazione educativa è l'insieme dei rapporti sociali che si stabiliscono tra l'educatore e coloro che egli educa, per andare verso gli obiettivi educativi, all'interno di una data struttura istituzionale, rapporti che posseggono delle caratteristiche cognitive ed affettive identificabili, che hanno uno svolgimento e una storia>>.

Gli studenti sono soggetti protagonisti del processo educativo. L'insegnamento e l'apprendimento trovano il loro punto di articolazione nella comunicazione-socializzazione che assicura la regolazione del processo. In un certo senso la comunicazione non è una delle variabili della didattica ma è la didattica ad essere una variabile della comunicazione e della relazione, finalizzate alla realizzazione di un compito formativo, secondo programmi, contenuti, obiettivi, norme specifici.

secondo me la relazione educativa è il rapporto che si crea tra l'educatore e l'individuo da educare,come ad esempio i rapporti che si creano tra insegnante ed alunno, genitore e figlio. Credo che questo rapporto deve essere basato su fiducia e sopratutto rispetto reciproco, tenendo conto dei limiti dell'altro ed evitare di accavallare con la nostra dittatura sul modo di pensare e di fare dell'individuo da educare.

Personalmente una relazione educativa la istauro ogni girno perchè faccio doposcuola ai bambini di quarta elementare in una scuola privata.Tale relazione si istaura in un contesto basato su un dare e avere dove c' è da imparare da entrambi i componenti.L'educatore prima di approcciarsi al suo educando deve capire il suo mondo lo deve studiare in modo tale che entrambi abbiano pari opportunità,infatti questa relazione riesce se si pongono i componenti sullo stesso livello,nei limiti si intende. Secondo me,un buon educatore de capire questo se vuole riuscire nel suo lavoro.Per me infatti,la differenza tra un educatore e un insegnante è che l'insegnante si siede dietro la cattedra mentre un buon educatore crea un ambiente più familiare e si siede nei banchetti con i bambini,secondo me è questa immagine che racchiude il significato.

Secondo me, la relazione educativa e' un tipo di relazione che prevede un reciproco coinvolgimento da entrambi le parti,ma puo' essere anche un legame tra insegnante e alunno perche' nasce in un organo educativo.

HO LETTO UN Pò LE DOMANDE DELLA PROF....E HO CERCATO DI COLLEGARLE UN Pò ALLA MIA ESPERIENZA ORAMAI BIENNALE...DI ANIMATRICE!LAVORO CON UN AGENZIA...DA CIRCA 2ANNI ORGANIZZANDO FESTE PER BAMBINI!CON IL TEMPO CREDO DI AVER SVILUPPATO UNA PARTICOLARE "FLESSIBILITà" NEL RAPPORTARMI AD ESSI!
PREMETTENDO CHE VIVO IN QUARTIERE ABBASTANZA DISAGIATO...HO DOVUTO"RELAZIONARMI"CON DIVERSE TIPOLOGIE DI BAMBINI...E CREDO DI AVER POTUTO SPERIMENTARE PRATICAMENTE LE MIE CAPACITà DI RELAZIONE IN TANTISSIME SITUAZIONI DIVERSE E SPECIFICHE!

RELAZIONE EDUCATIVA..NON è SOLO "EDUCARE"...O INSEGNARE...
IO ,AD ESEMP,CHE NON SONO ANCORA UN EDUCATRICE FORMATA COMPLETAMENTE..NEL MIO PICCOLO CERCO DI AVER RELAZIONI EDUCATIVE ANCHE quando lavoro...con i bimbi...il primo passo importante ,infatti, è la conoscenza del gruppo ed il rispetto delle regole,TRATTANDO TUTTI IN EGUAL MODO..ANCHE QUANDO MI SONO RITROVATA A FRONTEGGIARE CONDIZIONI DI HANDICAP CON BIMBI PARTICOLARI...NON MI SONO TIRATA INDIETRO… NE HO LASCIATO INDIETRO CHI TRA DI LORO SI TROVAVA IN MAGGIOR DIFFICOLTà!
SPERO DI MIGLIORARE SEMPRE Più REGALANDO Ciò KE HO DENTRO!

Relazione educativa per me è il rapporto che vi è tra educatore e educando...come ho accennato in un altra discussione sono animatrice dell'acr ho ragazzi della 2 media e li sto seguendo da quando stavano in 5 elementare ma noto sempre più che con il tempo il nosto rapporto si sta rafforzando e mi tengono come punto di riferimento e a volte capita che loro "rubano" il mio rapportarmi con loro...mi studiano per poi comportarsi con i loro amici allo stesso modo mio.In questo modo relazione educativa secondo me non è solo rapporto tra educatore e educando ma anche crescere con i ragazzi,educarli partecipando alla loro vita.

Per me la relazione educativa è un rapporto di scambio tra due o più persone.
Una che aiuta l'altra in una formazione o in una crescita che può essere morale,intellettuale,caratteriale ecc.
Questa relazione educativa può essere eseguita non solo da personale specializzato ma anche da tutti coloro che hanno la possibilità di aiutare,ascoltare,comunicare,spronare,insegnare,ecc.
Di conseguenza credo che questa relazione educativa possa essere realizzata in qualsiasi luogo.

Anna Pareto

Relazione Educativa: deve essere un incontro e uno scambio di idee, senza creare dislivelli tra l'insegnante e l'alunno. L' insegnante deve basarsi sul dialogo e sul rispetto reciproco. E' molto importante che tra insegnante e allievo si crei un rapporto di fiducia e di stima che si consolidi in un dialogo personale e informale, anche fuori dall' ambito scolastico. Lo studente deve contare sul fatto che vi sia una persona di cui si possa fidare, pronta ad ascoltarla e dargli consigli.

Per me la relazione educativa è un legame che si crea tra il docente e il discente, cioè una relazione d'aiuto in cui il rapporto relazionale, improntato a vera socialità, e quindi al piacere di stare e lavorare insieme, diviene man mano autentico rapporto fra pari, superando lo stadio di semplice dipendenza tra docente e discente.
Tra l'insegnante e l'allievo si deve creare un rapporto di fiducia e di stima.

La relazione educativa è un rapporto speciale che si stabilisce tra educatore ed educando nel quale entrambi hanno obiettivi diversi:l'EDUCATORE si pone come obiettivo quello di migliorare e risolvere quelli che sono i problemi.ma anche i bisogni e le necessità dell'educando;l'EDUCANDO si pone come obiettivo quello di ricavare quanto di utile e indispensabile ci sia in questa esperienza.

La relazione educativa è una relazione mediante la quale docente-discente insegnano e apprendono a vicenda.
Un dare e ricevere oltre che conoscenze e competenze anche valori,tradizioni,modi di affrontare nella maniera, forse più giusta,le difficoltà.
Quasta relazione educativa può dunque estendersi anche nei rapporti tra amiche/ci,tra fidanzati,marito-moglie,genitore-figlio/i.Dunque in tutti quei rapporti che vengono ad instaurarsi tra due o più persone:perchè tutti possono insegnare e tutti possono imparare.

Per quanto riguarda,invece,la relazione educativa tra educatore e disabile forse è un pochino diversa,in quanto l'educatore deve prendere in considerazione la diversa situazione e mettere a tal proposito in atto programmi specifici per far emergere le doti del disabile,dunque bisogna avere un approccio diverso rispetto,invece,a quando la relazione educativa si ha tra persone con caratteristiche simili.Bisogna cercare di portare il disabile,attravesro questi percorsi,programmi mirati su un piano di pari opportunità con i normodotati.
Cosa,a mio parere,che si verifica poche volte,perchè siamo portati più a mettere in luce le "mancanze" che le doti e le capacità di una persona,perchè,l'uomo per natura,vuole sentirsi "perfetto" (una perfezione che in realtà non potrà mai esistere) e spesse volte trova questa sua "perfezione" mettendosi a confronto con i disabili.

Semmai,dovessi diventare un educatore, mi porrei nei confronti,in questo caso del disabile ma anche di un educando,con una certa sensibilità.Oltre a considerare i suoi bisogni,le sue capacità,cercherei anche di conoscere la sua emotività,i tratti caratteriali,le sue paure quali quelle di non farcela,di essere discriminato,di soffrire....fattori ,che in qualche modo potrebbero essere d'intralcio affinchè la relazione educativa dia esiti positivi.

La relazione educativa é sicuramente un insieme di scambi sociali,culturali,affettivi che avvengono tra docente e discente,ma più in generale credo che non sia un fenomeno che dobbiamo limitare al solo ambito scolastico,tra padre e figlio ad esempio avviene lo stesso tipo di scambi o ancora fra un istruttore sportivo e i suoi allievi,quello che voglio dire è che le agenzie di educazione sono aumentate a dismisura nel corso del tempo e per questo la relazione educativa avviene continuamente nella vita di un soggetto.

Credo che la relazione educativa possa essere definita come un coinvolgimento,uno scambio reciproco tra docente e discente in cui entrambi ricevono e danno qualcosa.Essa si costruisce e si consolida giorno dopo giorno,attraverso la fiducia e la stima.Penso che sia molto importante che lo studente possa contare sul fatto che,all'interno dell'istituzione scolastica,vi sia una persona di cui potersi fidare,pronta ad ascoltarlo,ad incoraggiarlo e al momento giusto anche rimproverarlo.Oggi sono pochi i docenti che sono in grado di comunicare e di ascoltare i propri alunni,invece io credo che queste siano le competenze principali che un educatore dovrebbe acquisire e sviluppare per dar vita ad una vera e propria "relazione educativa".

La "RELAZIONE EDUCATIVA" costituisce l'oggetto della Pedagogia. Essa si stingue da qualsiasi altra relazione, perchè fondata sull'intenzionalità educativa: consiste nel mettere in atto procedure e percorsi mirati al conseguimento di obiettivi educativi; può esplicarsi in diversi luoghi istituzionali e implica il rapporto docente/discente.

Essa è una relazione tra persone che, nel caso della scuola in particolar modo, ha lo scopo di promuovere non solo acquisizione di saperi ma anche lo sviluppo e la crescita nonché prevenire eventuali stati di disagio. Ritengo che l’alunno/a che hanno vissuto una relazione educativa positiva e diqualità, oserei dire “felice” all’interno della scuola, riesce a condurre la vita con più facilità.

La comunicazione è il solo modo mediante il quale impariamo a conoscere gli altri e soprattutto noi stessi: il nostro senso di identità si basa su come interagiamo con gli altri e sui messaggi e le definizioni che, fin dall’infanzia, gli altri (genitori, familiari, adulti per noi importanti, amici, ecc), ci inviano.

Parlando di "relazione educativa" a me viene in mente una relazione che si istaura tra due o più persone,dove vi si istaura un rapporto di "affetività" e "complicità" tra educatore e chi è educato.

[/i]secondo me,una relazione educativa è un incontro e uno scambio,una partecipazione e un allenza non contrasseganta da una disparità di potere tra educatore e educando. l' educatore deve seguire la strada del dialogo,è importante che tra i soggetti si istauri un rapporto basato sulla fiducia e sulla stima reciproca.credo che per fare cio ci debba essere un lavoro costante e giornaliero dove l educando si possa rendere conto dell esistenza di una persona che puo aiutarlo davanti alle difficolta,incoraggiandolo, ma anche rimproverarlo al momento giusto.

Cito qui alcune frasi importanti ed essenziali che racchiudono al meglio il significaro di relazione educativa...
Frasi che ovviamente ho tratto da un libro che lessi qualche anno fa' per completare la mia tesi per la mauturita'...

Costruire la relazione è un obiettivo educativo di primaria importanza che richiede tempo e l’impegno dei soggetti in causa. Ciò che caratterizza la relazione è la volontà di costruire un rapporto di reciprocità significativo, un legame quindi fra due persone. L’atteggiamento di fondo dell’educatore implica la disponibilità alla relazione sia come accoglienza sia come progetto verso il soggetto in formazione. Costruire la relazione significa disporsi a percorrere un cammino con l’altro i cui tempi, momenti, occasioni non sempre sono predeterminabili. La relazione muta nel tempo: essa è un processo perché implica dinamiche e trasformazioni in ciascuno dei partner. Ogni relazione in cui è in gioco l’affettività della persona (e la relazione educativa è una di queste) segue delle tappe di sviluppo (precontatto, coscienza dell’altro, contatto, impegno, intimità, deterioramento, dissoluzione) che vanno accettate. Accogliere é diametralmente opposto al fagocitare: è lasciare spazio alla libertà dell’altro, è gettare un ponte per favorire la costruzione dell’identità soggettiva, personale e originale. La relazione educativa si costruisce con l’altro e per l’altro, si dispone nella dimensione dell’essere-per l’altro, si traduce in ascolto perché “la presenza dell’altro non è presenza biologica, è sostanzialmente appello e pone istanze di accoglimento, stima, rispetto, amore. L’intersoggettività implica necessariamente la promozione dell’altro, il condurlo ad essere una "soggettività creativa". La costruzione della relazione richiede l’esercizio della parola nella coscienza che la stessa persona è “parola”: prima di ogni linguaggio è il volto dell’altro che ci parla e costruisce l’interazione interpellandoci sul piano esistenziale. Costruire la relazione è accettare la scommessa di saper rompere gli schemi dell’ovvietà e di saper vivere l’avventura con l’altro. La relazione è condizione stessa dei processi educativi ed esigenza tanto del soggetto in-formazione (che proprio attraverso la relazione “prende forma”) quanto dell’educatore (che a sua volta è interpellato e modificato dalle dinamiche relazionali). Come tutte le realtà umane anche la relazione si regge su alcune motivazioni.
Le relazioni possono essere motivate da:
- bisogno: ad esempio dettato da esigenze di sopravvivenza, tipico del bambino piccolo o del soggetto malato o handicappato;
- gratificazione: essenziale per il soggetto in-formazione;
- normatività: le regole sono indispensabili per strutturare la propria realtà;
- autoaffermazione: l’adulto è cercato per opporvisi o comunque per un confronto;
- condivisione: tra i partner nascono ragioni condivise;
- preferenza: l’adulto viene scelto come modello o mediatore di modelli che il minore assumerà in modo personale.

E’ da sottolineare che nella relazione educativa è contenuta una finalità implicita, educare alla relazione con gli altri, e che le prime relazioni costituiscono un modello per quelle future.

SE PENSO ALLA RELAZIONE EDUCATIVA LA PARAGONO AD UNA GRANDE CATENA IL CUI PRIMO ANELLO E' COSTITUITO DAI RAPPORTI EDUCATIVI INFORMALI CHE SI CREANO IN FAMIGLIA PER POI PROSEGUIRE CON QUELLI INTENZIONALI CHE SI CREANO A SCUOLA E PARALLELAMENTE A QUELLI CHE NASCONO NEI VARI CONTESTI EXTRASCOLASTICI COME LA PARROCCHIA O LE ASSOCIAZIONI SPORTIVE ECC..
E' UNA CATENA CHE NON SI CHIUDE MAI E INTERESSA TUTTO L'ARCO DELLA VITA DI UNA PERSONA CHE NON FINIRA' MAI DI IMPARARE...
COME FUTURO EDUCATORE,MI VEDO NELLE VESTI DI UNA PERSONA APERTA ALL'INCONTRO/CONFRONTO,DISPONIBILE ALL'ASCOLTO E AL DIALOGO.PER PRIMA COSA CREDO CHE DOVREI PRIMA GUADAGNARMI LA STIMA E IL RISPETTO DEI MIEI ALLIEVI PERCHE'SOLO IN TALE CLIMA POTREBBE AVERE SUCCESSSO QUALSIASI INTERVENTO MIRATO AL RAGGIUNGIMENTO DI UN FINE EDUCATIVO. MI PIACEREBBE COSTRUIRE CON LORO UN VERO E PROPRIO PONTE DI EMPATIA SUL QUALE VENIRSI INCONTRO PER RISOLVERE INSIEME QUALSIASI PROBLEMA.
VORREI CHE I MIEI ALLIEVI SENTISSERO DI POTER CONTARE SU DI ME SEMPRE E COMUNQUE.

NELLA MIA ESPERIENZA DI STUDENTESSA HO POTUTO CONSTATARE CHE HO DATO MOLTO DI PIU' IN TERMINI DI PROFITTO LADDOVE SONO STATA CONSIDERATA ANCHE COME PERSONA E NON SOLTANTO UN NOME E COGNOME CON UN NUMERO PROGRESSIVO INSERITO IN UN REGISTRO.
OGNI ALUNNO E' PORTATORE DI PROPRIE PROBLEMATICHE E DI UN PROPRIO VISSUTO CHE OGNI BUON EDUCATORE DEVE CONOSCERE ALLO SCOPO DI RIMUOVERE TUTTI QUEGLI OSTACOLI CHE NE IMPEDISCONO IL PIENO SVILUPPO.

COME DICE ROGERS "LA SCUOLA NON E' SOLO IL LUOGO DOVE SI IMPARA,MA ANCHE L'AMBIENTE IN CUI DOBBIAMO FAR ENTRARE LE NOSTRE EMOZIONI,LA NOSTRA ESPERIENZA E IL NOSTRO VISSUTO"