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23 aprile simulazione e poesie
diletta puoti- Messaggi : 20
Data di iscrizione : 24.03.09
- Messaggio n°101
Re: 23 aprile simulazione e poesie
La simulazione fatta in classe ci ha fatto capire che spesso i non vedenti apprezzano le persone per quello che sono e non solo per il loro aspetto fisico come fanno molti di noi. Le poesie sono state molto toccanti e soprattutto ho ripensato al fatto che i disabili cercano solo di essere considerati persone come gli altri e niente di più, hanno davvero molta voglia e gioia di vivere.
Federica- Messaggi : 17
Data di iscrizione : 21.03.09
Località : Napoli
- Messaggio n°102
Re: 23 aprile simulazione e poesie
La simulazione fatta il 23 aprile in aula è stata una bella esperienza e allo stesso tempo particolare.
Oltre al disagio,ho notato che con gli occhi bendati la mia attenzione ad ascoltare le poesie e gli interventi delle ltre ragazze è stata maggiore di quella che avrei avuto con gli occhi aperti.
Le poesie che mi sono piaciute di più sono: "Chiamatemi per nome" di Gianni Scopelliti e "In bilico" di Gennaro Morra.
La prima poesia mi ha colpito perchè credo che ognuno di noi vuole essere ricosciuto per nome,per i pregi che abbiamo e non certo per quello che non abbiamo,per i nostri difetti o per quello che non sappiamo fare.
"Per favore abbiate il coraggio della novità
Abbiate occhi nuovi per scoprire che
prima di tutto
io "sono"."
Quest'ultima parte della poesia ci fa capire quanto ci fanno paura le cose nuove e quanto,a volte,non siamo in grado di accettare persone con qualche handicap.
Invece della seconda poesia la parte che più mi ha colpito è:
"Ho paura di cadere
non tanto per il dolore che potrei avvertire
ma per il peso dei loro occhi
che sul pavimento mi potrebbero inchiodare.
Basterebbe un sorriso
il protarsi di una mano
alla quale mi potrei aggrappare
per non sentire più l'imbarazzo
del mio continuo ondeggiare."
Perhè per questa persona non è importante cadere e farsi male ma bensì il giudizio e l'indifferenza degli altri nel vederlo cadere.
Federica Giustiniani
Oltre al disagio,ho notato che con gli occhi bendati la mia attenzione ad ascoltare le poesie e gli interventi delle ltre ragazze è stata maggiore di quella che avrei avuto con gli occhi aperti.
Le poesie che mi sono piaciute di più sono: "Chiamatemi per nome" di Gianni Scopelliti e "In bilico" di Gennaro Morra.
La prima poesia mi ha colpito perchè credo che ognuno di noi vuole essere ricosciuto per nome,per i pregi che abbiamo e non certo per quello che non abbiamo,per i nostri difetti o per quello che non sappiamo fare.
"Per favore abbiate il coraggio della novità
Abbiate occhi nuovi per scoprire che
prima di tutto
io "sono"."
Quest'ultima parte della poesia ci fa capire quanto ci fanno paura le cose nuove e quanto,a volte,non siamo in grado di accettare persone con qualche handicap.
Invece della seconda poesia la parte che più mi ha colpito è:
"Ho paura di cadere
non tanto per il dolore che potrei avvertire
ma per il peso dei loro occhi
che sul pavimento mi potrebbero inchiodare.
Basterebbe un sorriso
il protarsi di una mano
alla quale mi potrei aggrappare
per non sentire più l'imbarazzo
del mio continuo ondeggiare."
Perhè per questa persona non è importante cadere e farsi male ma bensì il giudizio e l'indifferenza degli altri nel vederlo cadere.
Federica Giustiniani
Filomena Mammalella- Messaggi : 20
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Località : procida
- Messaggio n°103
Re: 23 aprile simulazione e poesie
La simulazione fatta in aula mi ha fatto capire come può sentirsi un non vedente. è stata un'esperienza forte. Senza la vista ho notato che ho "potenziato" i miei sensi dell'udito e del tatto; mi sono concentrata nell'ascoltare le poesie e sono stata tutto il tempo stringendo la mano alla mia amica! Ringrazio le professoressa per questa bellissima esperienza!
alessiolaulettta- Messaggi : 6
Data di iscrizione : 30.03.09
- Messaggio n°104
Re: 23 aprile simulazione e poesie
la lezione del 23 aprile è stata un'esperienza molto emozionante,io in passato avevo già fatto questo tipo di esperienza,con il laboratorio saad, sono stato al palazzo reale dove ci bendavano e ci portavano in una stanza a noi sconosciuta e dovevamo capire attraverso il tatto che tipo di scultura avevamo difronte. Grazie a quella esperenza ho capito quanto sono importanti le persone che ti sono vicine, che ti aiutano, perchè se non ci fossero stati gli accompagnatori noi non riuscivamo nenke a muoverci. Grazie a quella esperienza ho capito veramente cos'è la disabilità. Rivivere questa esperienza anke se in modo diverso mi è piaciuto molto,ascoltare qeelle poesie bendati, mi immedesimavo veramente in quello ke ascoltavo.Infatti io considero la cecità una delle disabilità più brutte, nn poter vedere il mondo ma poterlo solo immaginare.
SAVERIO MIGLIACCIO- Messaggi : 25
Data di iscrizione : 24.03.09
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Località : QUALIANO DI NAPOLI
- Messaggio n°105
Re: 23 aprile simulazione e poesie
la simulazione fatta in classe sulla cecità è stata una cosa indescrivibile non avevo parole.un esperienza nuova perchè l?ho fatta con i mie collechi invece le altre volte l'ho fatto da solo a casa .le mie sensazioni sono state che nel momento che ascoltavamo le poesie mi sono anche rilassato e nn ho pensato al fatto di non avere la vista ,pensavo sognare,invece nel momento che la proff ci ha detto di togliere le bende ho avuto tanta paura che veramente tolta la benda io nn potessi più vedere.quindi immagino veramente per chi ha questa fortuna quindi abbiate sempre la forza di andare avanti
Roberta Brillante- Messaggi : 14
Data di iscrizione : 20.03.09
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- Messaggio n°106
Re: 23 aprile simulazione e poesie
Sfortunatamente non ero presente in aula ma per fortuna ho avuto modo di fare questa esperienza più di una volta.Ogni volta che ho fatto questa esperienza ho avuto una sensazione strana, il pensiero di non vedere nulla mi rendeva molto triste perchè senza la vista non riuscirei a vivere, mi piace molto osservare il mondo che mi circonda.La simulazione,secondo me,aiuta,anche per un istante a comprendere i disagi e le tante difficoltà che un non vedente ha. Le poesie sono tutte belle,molto emozionanti e significative.
Eliana Antonia Esposito- Messaggi : 13
Data di iscrizione : 24.03.09
- Messaggio n°107
Re: 23 aprile simulazione e poesie
La simulazione fatta in classe ,per quanto breve,è stata un 'esperienza molto forte.
Inizialmente ho provato un certo fastidio ed un senso di impotenza,ma soprattutto il bisogno di stringere la mano alla mia amica a fianco a me.
La vista è il senso che usiamo di più nell'approccio con oggetti e persone,ed essere priva di questa,anche se per finta,mi ha un po' destabilizzato.Allo stesso tempo,però la momentanea cecità mi ha permesso di prestare maggiore attenzione all'ascolto.
In particolare mi ha colpito la poesia "Chiamatemi per nome".
E' più facile identificare qualcuno per un difetto,un limite o un handicap ,piuttosto che soffermarsi a scoprire il suo carattere e le sue qualità.In questo senso è la vista ad essere un limite,se non sappiamo andare al di là di essa.
Quindi ,quando vediamo una persona diversamente abile,dovremmo ripensare alla frase contenuta nella poesia :"Abbiate occhi nuovi per scoprire che prima di tutto io sono".
Inizialmente ho provato un certo fastidio ed un senso di impotenza,ma soprattutto il bisogno di stringere la mano alla mia amica a fianco a me.
La vista è il senso che usiamo di più nell'approccio con oggetti e persone,ed essere priva di questa,anche se per finta,mi ha un po' destabilizzato.Allo stesso tempo,però la momentanea cecità mi ha permesso di prestare maggiore attenzione all'ascolto.
In particolare mi ha colpito la poesia "Chiamatemi per nome".
E' più facile identificare qualcuno per un difetto,un limite o un handicap ,piuttosto che soffermarsi a scoprire il suo carattere e le sue qualità.In questo senso è la vista ad essere un limite,se non sappiamo andare al di là di essa.
Quindi ,quando vediamo una persona diversamente abile,dovremmo ripensare alla frase contenuta nella poesia :"Abbiate occhi nuovi per scoprire che prima di tutto io sono".
michela pugliese- Messaggi : 17
Data di iscrizione : 25.03.09
- Messaggio n°108
Re: 23 aprile simulazione e poesie
Io in classe purtroppo non c'ero, però un esperienza simile ho provato a farla a casa con l'aiuto del mio fidanzato e devo dire ke è stata una sensazione bruttissima, anke se ero a casa mia, nella mia stanza, io non avevo il senso dell'orientamento, mi sentivo smarrita. Infatti poi riflettevo tra me e me e immaginavo come sarebbe stata la mia vita se non avessi avuto la vista, quasi mi venne da piangere. Penso che è proprio in questi casi che riusciamo a renderci conto del dono che abbiamo, ovvero l'essere "normali".
Barbara Pagano- Messaggi : 29
Data di iscrizione : 24.03.09
Località : napoli
- Messaggio n°109
Re: 23 aprile simulazione e poesie
poesia xdisabili;scusate per la non professionalità ma ci ho provato:
Quando vi guardo, mi emoziono,
quando vi parlo, tutte le parole dette sembrano inutili, ma mi emoziono,
quando provo a sentire cosa provate mi sale un brivido in tutto il corpo per poi aprire gli occhi e pensare loro non possono averlo come il mio ma sapendo che anche senza aprire gli occhi vivete e vi emozionate , io mi emoziono!
quando sorridete io mi emoziono...il vostro sorriso è più bello e vissuto del nostro e io mi emoziono,
quando penso ke esistono persone come voi al mondo mi emoziono!
Quando vi guardo, mi emoziono,
quando vi parlo, tutte le parole dette sembrano inutili, ma mi emoziono,
quando provo a sentire cosa provate mi sale un brivido in tutto il corpo per poi aprire gli occhi e pensare loro non possono averlo come il mio ma sapendo che anche senza aprire gli occhi vivete e vi emozionate , io mi emoziono!
quando sorridete io mi emoziono...il vostro sorriso è più bello e vissuto del nostro e io mi emoziono,
quando penso ke esistono persone come voi al mondo mi emoziono!
Colomba- Messaggi : 14
Data di iscrizione : 20.03.09
Età : 37
Località : Frattamaggiore (Na)
- Messaggio n°110
Risposta di Toscano Giovanna
La prova di simulazione è stata molto bella,immaginavo che la cecità fosse brutta ma ora provarla anche solo per due minuti sulla mi pelle è stato bruttissimo,con la benda agli occhi mi mancava il respiro,avvertivo la sensazione come se qualcosa di scuro mi stesse avvolgendo. E’ bruttissimo.
PASQUALINA GOGLIA- Messaggi : 16
Data di iscrizione : 02.04.09
Età : 36
Località : parete
- Messaggio n°111
Re: 23 aprile simulazione e poesie
LA SIMULAZIONE FATTA OGGI IN AULA, BENDARSI GLI OCCHI PER CERCARE DI CAPIRE E VIVERE PER QUALCHE MINUTO COSA SIGNIFICA ASCOLTARE DA NON VEDENTI MI HA DATO UN SENSO DI ANSIA E DI TRISTEZZA MA ALLO STESSO TEMPO HO CAPITO ANCHE SE PER POCO COME CI SI SENTE QUALI SONO I DISAGI DI ESSERE CIECHI NON VEDERE LA PERSONA CHE TI PARLA E CIO CHE TI CIRCONDA.LE POESIE SONO BELLISSIME E SIGNIFICATIVE.
annalisa veneruso- Messaggi : 23
Data di iscrizione : 23.03.09
- Messaggio n°112
Re: 23 aprile simulazione e poesie
anche se è passato un pò di tempo ci tengo a commentare ..perchè ero presente a questa simulazione ed è stato bellissimo ascoltare quelle poesie!!Come ho detto in aula la poesia che mi ha più colpita nel momento stesso che la prof.l'ha letta è stata quella di gennaro e in particolare queste parole "risuonavano" nella mia mente:
"ho paura di cadere non tanto per il dolore che potrei avveritre ma per il peso dei loro occhi che su quel pavimneto mi potrebbero inchiodare.Basterebbe un sorriso,il protarsi di una mano alla quale mi potrei aggrappare per non sentire più l'imbarazzo"..........
il valore più importante da tener presente è la solidareità e dobbiamo cancellare tutti i pregiudizi..perchè basta un sorriso solo un sorriso per aiutarli a non avere paura, a non farli sentire diversi ..e sopratutto a non farli "cadere".
"ho paura di cadere non tanto per il dolore che potrei avveritre ma per il peso dei loro occhi che su quel pavimneto mi potrebbero inchiodare.Basterebbe un sorriso,il protarsi di una mano alla quale mi potrei aggrappare per non sentire più l'imbarazzo"..........
il valore più importante da tener presente è la solidareità e dobbiamo cancellare tutti i pregiudizi..perchè basta un sorriso solo un sorriso per aiutarli a non avere paura, a non farli sentire diversi ..e sopratutto a non farli "cadere".
alessandra siesto- Messaggi : 17
Data di iscrizione : 24.03.09
- Messaggio n°113
Re: 23 aprile simulazione e poesie
L'esperimento di oggi di coprirci gli occhi con una benda è stato davvero molto toccante,il non vedere ha creato in me un senso d'angoscia,non riuscivo ad essere tranquilla,tutto questo mi ha fatto pensare a quello che provano i non vedenti..a loro non importa come si veste una persona,non importa quello che fa ma solo ciò che riesce a trasmettere.Per quanto riguarda le poesie mi hanno fatto ancora di più essere convinta che in fondo quello che vuole un disabile è il sentirsi normale e non diverso dagli altri come tante,troppe persone gli fanno pensare!
Rosanna Dottorini- Messaggi : 35
Data di iscrizione : 20.03.09
Età : 36
Località : Bacoli (Na)
- Messaggio n°114
Re: 23 aprile simulazione e poesie
Purtroppo a causa di un impegno ho dovuto lasciare l'aula prima della simulazione.Altre volte però ho vissuto questa esperienza per immedesimarmi nelle persone non vedenti.Per me la vista è fondamentale,il solo pensiero di non vedere mi fa stare molto male.Quando sono al buio e non vedo nulla mi manca l'ossigeno,è come se non avessi un punto stabile intorno a me,divento nervosa,impaurita e sono suscettibile ad ogni minimo fruscio.Leggendo le poesie quella che mi ha maggiormante colpito è "chiamami per nome",sono parole molto belle e molto reali,racchiudono la sofferenza di molte persone,ma anche la superficialità e l'ignoranza di molte altre!
nappo nicoletta- Messaggi : 13
Data di iscrizione : 15.04.09
- Messaggio n°115
Re: 23 aprile simulazione e poesie
la simulazione in aula e' stata un' esperienza stranissima...non vedere ti fa capire quante cose non riesci a percepire..per me che adoro osservare ogni piccolo particolare...
francesca calate- Messaggi : 17
Data di iscrizione : 29.03.09
- Messaggio n°116
Re: 23 aprile simulazione e poesie
Cosa dire?!Nonostante le belle parole ascoltate in aula dai miei compagni,forse influenzata dalla situazione,poiche la benda non mi permetteva di vedere e questo mi creava angoscia,io nelle poesie lette dalla prof non ho sentito solo forza o amore per la vita. Bendata,non riuscendo a vedere le persone che parlavano e quelle che mi stavano affianco da quelle poesie lette ho sentito sofferenza,sofferenza e ricerca di quella forza di andare avanti,quella forza che aiuterebbe a stare meglio con se stessi,quella forza che forse ricercano raccontandosi anche nelle persone che li cirdondano. Ho avvertito queste poesie come un modo di comunciare di far sentire il loro dolore,di spiegarlo e magari di avvicinare le persone al loro mondo. Ripeto forse la benda non mi ha aiutato nella percezione delle sensazioni o del significato che le poesie davano o volevano dare,ma in ogni caso ammiro il coraggio di raccontarsi, di accettarsi, di chiedere rispetto ,e di ricercare comunque un motivo per vivere questa vita che non hanno scelto.
Martina Aceto- Messaggi : 15
Data di iscrizione : 18.03.09
Età : 35
Località : Napoli
- Messaggio n°117
Re: 23 aprile simulazione e poesie
A questo incontro non sono stata presente ma mi è capitato diverse volte di provare a chiudere gli occhi per vedere come ci si sente e cosa si prova..
Ogni volta vieni colto da una sensazione spiacevolissima, non sai come muoverti ,non sai cosa aspettarti da qualsiasi direzione, può accadere qualsiasi cosa.
Devi prestare molta attenzione,ed in questo caso non con gli occhi ma con tutti gli altri sensi, devi affidarti a loro e lasciarti guidare...
Ogni volta vieni colto da una sensazione spiacevolissima, non sai come muoverti ,non sai cosa aspettarti da qualsiasi direzione, può accadere qualsiasi cosa.
Devi prestare molta attenzione,ed in questo caso non con gli occhi ma con tutti gli altri sensi, devi affidarti a loro e lasciarti guidare...
Carolina Pezzella- Messaggi : 19
Data di iscrizione : 18.03.09
- Messaggio n°118
Re: 23 aprile simulazione e poesie
La simulazione del 23 Aprile è stata un'esperienza che non avevo mai fatto e devo dire che è stata veramente emozionante.Appena iniziammo,l'ansia in me aumenteva man mano che la professoressa leggeva,il mio cuore batteva sempre più forte e quindi mi sono immedesimata in un cieco e ho capito che hanno una grande forza d'animo perchè non è facile vivere "al buio" ma grazie ad un maggior sviluppo degli altri sensi riescono ad affrontare la vita con il sorriso.
mariapaola- Messaggi : 23
Data di iscrizione : 06.04.09
Età : 35
Località : mariglianella
- Messaggio n°119
Re: 23 aprile simulazione e poesie
la simulazione di oggi in classe credo che abbia reso i suoi frutti...mai avrei creduto di poter provare una sensazione cosi "invalidante"...in quei minuti ho "odiato"il mio vicito perchè nn sopportavo di nn poter sapere cosa stesse facendo...nn riesco neppure ad immaginare una vita intera cosi forse nn sarei capace di affrontarla ci vuole tanta forza forse troppa e io nn saprei da dove prenderla un po è quello che adele ci diceva noi spesso siamo persone troppo deboli attente qsolo a ciuò che è futile e nel presentarsi un problema nn sapppiamo neppure da dove iniziare...dovremo imparare a dare meno peso alle stupidagini e più importanza al cielo a cui siamo abituati ai sorrisi che spesso nn consideriamo...
LETIZIA CANDELA- Messaggi : 22
Data di iscrizione : 24.03.09
Età : 36
- Messaggio n°120
Re: 23 aprile simulazione e poesie
Grazie alla lezione del 23 aprile ho capito che a volte noi non diamo a tutte le cose,anche quelle più semplici e scontate l'importanza che meritano,ad esempio anche il semplice gesto di salutare qualcuno alzando la mano. L'esperimento che in questa lezione la professoressa ci ha fatto fare penso che ci è stata d'aiuto per cogliere l’importanza fondamentale da attribuire ai nostri sensi. Di solito tendiamo ad usare i nostri sensi automaticamente,senza pensarci più di tanto,e senza capire la loro indispensabilità,anche perchè si tratta di capacità che abbiamo sin dalla nascita quindi che siamo abituati ad avere,ed è in relazione a questo che il valore di qualcosa si capisce quasi sempre solo quando la si perde. Bhè per comprendere l'importanza del senso della vista ci è bastato poco,e cioè chiudere gli occhi,o bendarceli, e abbiamo subito percepito la sensazione di incapacità nello svolgere qualsiasi azione. Questa incapacità ho capito che non riguarda solo il muoversi,ma anche quella di sentirsi se stessi..come ci si può sentire liberi sapendo che non puoi vedere gli altri ma sei guardato da questi?
Per fortuna e ripeto "per fortuna" la professoressa ci ha fatti bendare tutti,evitandoci gran parte delle difficoltà,perchè ad esempio personalmente forse avrei avuto difficoltà se fossi stata la sola a farlo,allora proprio partendo da questi due punti e cioè dalla quasi impossibilità di muoversi e dalla difficoltà ad essere se stessi che si capisce almeno in parte quella che un non vedente possa avere. Io mi sentivo ansiosa,mi mancava l'aria ,avrei voluto tirare via quel foulard dagli occhi,mi sarebbe bastato un gesto della mano e io sarei ritornata a vedere,questo mi fa sentire strana,quasi in colpa perchè dopo dieci minuti già non sopportavo più quella situazione,e mi chiedo loro che devono viverla a vita cosa dovrebbero dire?(E in più oltre all’essere incapaci di vedere ciò che li circonda, sono pure ostacolati dalla nostra società in quanto si occupa poco di loro.
Inoltre non mi sento di fare una grande differenza tra chi è già nato non vedente e chi lo è diventato,perchè chi è già nato così, non ha MAI visto e quindi magari non conoscendo la differenza tra vedere e non, forse è abituato proprio a vivere così. Mentre nel caso di chi per un qualsiasi motivo abbia perso la vista ,forse sapendo il mondo prima com'era, può relazionarsi meglio con esso. Riesco solo a dire che in entrambi i casi credo sia una cosa bruttissima…e ripeto l'ho provata solo per dieci minuti,sapendo cosa c'era attorno a me,nonostante mi avevano chiesto di non vedere,non è stata la vita a costringermi a farlo.
Per fortuna e ripeto "per fortuna" la professoressa ci ha fatti bendare tutti,evitandoci gran parte delle difficoltà,perchè ad esempio personalmente forse avrei avuto difficoltà se fossi stata la sola a farlo,allora proprio partendo da questi due punti e cioè dalla quasi impossibilità di muoversi e dalla difficoltà ad essere se stessi che si capisce almeno in parte quella che un non vedente possa avere. Io mi sentivo ansiosa,mi mancava l'aria ,avrei voluto tirare via quel foulard dagli occhi,mi sarebbe bastato un gesto della mano e io sarei ritornata a vedere,questo mi fa sentire strana,quasi in colpa perchè dopo dieci minuti già non sopportavo più quella situazione,e mi chiedo loro che devono viverla a vita cosa dovrebbero dire?(E in più oltre all’essere incapaci di vedere ciò che li circonda, sono pure ostacolati dalla nostra società in quanto si occupa poco di loro.
Inoltre non mi sento di fare una grande differenza tra chi è già nato non vedente e chi lo è diventato,perchè chi è già nato così, non ha MAI visto e quindi magari non conoscendo la differenza tra vedere e non, forse è abituato proprio a vivere così. Mentre nel caso di chi per un qualsiasi motivo abbia perso la vista ,forse sapendo il mondo prima com'era, può relazionarsi meglio con esso. Riesco solo a dire che in entrambi i casi credo sia una cosa bruttissima…e ripeto l'ho provata solo per dieci minuti,sapendo cosa c'era attorno a me,nonostante mi avevano chiesto di non vedere,non è stata la vita a costringermi a farlo.
Mariagrazia Tretola- Messaggi : 12
Data di iscrizione : 25.03.09
- Messaggio n°121
Re: 23 aprile simulazione e poesie
La simulazione svolta in aula è stata un esperienza mai provata...che mi ha fatto riflettere molto e fatto sentire molto impotente.E' stata davvero una brutta sensazione sentirsi isolati,non poter cogliere sguardi e capire cosa accade intorno a te.Penso che vivere la cecità sia davvero indescrivibile...sopratutto quando subentra secondariamente.
Caterina Margarita- Messaggi : 14
Data di iscrizione : 24.03.09
- Messaggio n°122
Re: 23 aprile simulazione e poesie
Ho riletto le poesie con molta più attenzione e mi hanno suscitato una forte emozione. E' bellissimo vedere quanto coraggio e forza hanno queste persone ma, è altrettanto triste vedere quanto veramente soffrono nella loro anima.
Queste poesie le ho interpretate come sfoghi, come urla di persone che chiedono semplicemente di essere trattate, chiamate, amate per come sono realmente loro. Quelle che mi hanno colpito tanto sono state "NON" e "CHIAMATEMI PER NOME".
Per quanto riguarda la simulazione in aula, è stata personalmente un'esperienza forte in quanto mi sono sentita persa...senza via d'uscita.
Mi chiedo...come fanno quelle persone che vivono in questa condizione!
Caterina Margarita
Queste poesie le ho interpretate come sfoghi, come urla di persone che chiedono semplicemente di essere trattate, chiamate, amate per come sono realmente loro. Quelle che mi hanno colpito tanto sono state "NON" e "CHIAMATEMI PER NOME".
Per quanto riguarda la simulazione in aula, è stata personalmente un'esperienza forte in quanto mi sono sentita persa...senza via d'uscita.
Mi chiedo...come fanno quelle persone che vivono in questa condizione!
Caterina Margarita
giuseppina marotta- Messaggi : 18
Data di iscrizione : 24.03.09
- Messaggio n°123
Re: 23 aprile simulazione e poesie
Per noi il buio è notte, per noi il buio è sinonimo di tenebre, oscurità , morte...per molti il buio è VITA. Ed è inconcepibile per noi, ma assolutamente meraviglioso,come spesso chi non ha mai visto i colori riesca a provare comunque un arcobaleno di emozioni. E'ammirevole come chi non ha mai visto il sole riesca ad avere un sorriso così luminoso, ed è maledettamente vero che chi non vede con gli occhi risce a guardare molto più in profodità di chi si ferma alla semplice apparenza. Eppure non è affato facile...basta una benda per rendersi conto di come ci senta persi senza la luce, spaesati, smarriti, privati di qualunque riferimento...a volte può bastare un semplice panno nero per farci comprendere quanto davvero siamo fortuati...
anna del deo- Messaggi : 13
Data di iscrizione : 23.03.09
Età : 37
Località : ISCHIA
- Messaggio n°124
Re: 23 aprile simulazione e poesie
L'esperienza di simulazione fatta in aula è stata molto significativa per me perchè mi sono resa conto di quanto sono fortunata. Essere non vedenti secondo me è bruttissimo. Io al posto del foulard ho messo le mani agli occhi e ho cercato di non toglierle mai proprio per immedesimarmi e capire cosa si prova e le sensazioni sono state ansia paura angoscia di non poter vedere cosa succedeva in aula. Cercavo con l'immaginazione di capire il significato delle parole delle poesie e mi sono chiesta io so per esempio come è fatto un gabbiano,il sole,il cielo,il mare e le sensazioni che possono trasmettere, ma un bambino come fa se non vede dalla nascita? Sicuramente svilupperà altri sensi ma in compenso sarà la persona più profonda e sensibile di questo mondo.
Assunta_Verde- Messaggi : 12
Data di iscrizione : 30.03.09
- Messaggio n°125
chiamatemi per nome
La poesia che piu mi ha colpita è stata "chiamatemi per nome"....
spesso dimentichiamo che i dasabili sono prima di tutto PERSONE....
spesso ci si limita al loro deficit e non guardiamo oltre.Questo per me è sbagliatissimo in quanto io ho un atteggiamente del tutto diverso, ad esempio in ospedale quando gioco con i bimbi non li vedo come disabili ma gioco come faccio con mio nipote(sanissimo), se c'è bisogno li sgrido, se c'è da fare un complimento lo faccio...MI COMPORTO NATURALMENTE, e credo che questo sia l'atteggiamento giusto.
spesso dimentichiamo che i dasabili sono prima di tutto PERSONE....
spesso ci si limita al loro deficit e non guardiamo oltre.Questo per me è sbagliatissimo in quanto io ho un atteggiamente del tutto diverso, ad esempio in ospedale quando gioco con i bimbi non li vedo come disabili ma gioco come faccio con mio nipote(sanissimo), se c'è bisogno li sgrido, se c'è da fare un complimento lo faccio...MI COMPORTO NATURALMENTE, e credo che questo sia l'atteggiamento giusto.
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