Le poesie sono tutte belle ma quella che mi ha colpito di più è stata:
Chiamatemi per nome
Non voglio più essere conosciuta
per ciò che non ho
ma per quello che sono:
una persona come tante altre.
Chiamatemi per nome.
Anch’io ho un volto, un sorriso, un pianto,
una gioia da condividere.
Anch’io ho pensieri, fantasia, voglia di volare.
Chiamatemi per nome.
Non più:
portatrice di handicap, disabile,
non vedente, non udente, cerebrolesa, tetraplegica.
Forse usate chiamare gli altri:
“portatore di occhi castani” oppure “inabile a cantare”?
o ancora: “miope” oppure “presbite”?
Per favore abbiate il coraggio della novità.
Abbiate occhi nuovi per scoprire che,
prima di tutto,
io “sono”.
Chiamatemi per nome.
è vero le persone non devono essere riconociute x quello che non hanno ma x quello che sono... persone con i loro sogni, pregi, difetti, le loro emozioni, sensazioni....
Cira Giorno